Il caso dell’assassino distratto e altre storie
Questa antologia è “l’origine di tutti i mali” per Diego Spada. Senza questi racconti, la trilogia composta da “La ragazza nel fiume”, “L’affare Moreau” e “Figli dell’angelo nero” non sarebbe mai venuta alla luce. Nelle nuove avventure, Spada si ritrova a indagare lungo strade invase da tossici e spacciatori (“Spada”), presso un’equivoca discoteca distrutta da incendio doloso (“Il giorno in cui conobbi Nora”), a frequentare l’obitorio, la villa di un avvocato assassinato, e la casa del divo cinematografico del momento (“Incidente premeditato”), a visitare ambigui locali notturni gestiti da criminali e studi fotografici per virtuali pubblicazioni pornografiche (“Posizioni compromettenti”), viene invitato nella residenza di un uomo facoltoso e di quella che, prima di trasformarsi in una rispettata signora da salotti mondani, era stata la sua amante, chiamato presso la sede dell’Associazione Promozione Cultura e Tradizioni Brasiliane in Italia (“L’indizio scarlatto”), e infine partecipa ad una macabra serata al Teatro del Giallo (“Compagnia del delitto”). Anche il focolare domestico, illusoriamente protetto dalla rassicurante scansione temporale delle campane di S. Maria Liberatrice, viene profanato dalla violenza e dalla morte (“Il delitto della porta accanto”). Soltanto ne “Il caso dell’assassino distratto”, Spada si concede un’incursione in un luogo diverso da Roma. A Cortina d’Ampezzo, immerso in un’atmosfera rilassata e indolente, è in vacanza con Nora. L’ambiente del racconto è però quello claustrofobico di un hotel, le montagne innevate e silenti rimangono confinate al di fuori delle vetrate. E, manco a dirlo, anche questo luogo “estraneo” viene macchiato dal rosso scarlatto dell’omicidio.
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Questa antologia di racconti firmata Giuliano Fontanella mette in luce, fotografandone pregi e difetti, il personaggio Diego Spada, investigatore brillante che eccelle per il suo acume nel risolvere i casi, sempre capace di auto convincersi che c’è sempre una soluzione ad ogni delitto.

Questa raccolta lo dimostra, molti racconti sono ambientati in città, dando così quello stampo di puro hard boyled, e altri in ambienti chiusi, appartamenti o hotel, dove c’è un’impronta del giallo classico.

Fontanella rispolvera così i grandi autori del poliziesco del passato come Chandler, Hammett, Mc Donald e Hallyday, e quelli del giallo deduttivo come Ellery Queen ed Agatha Christie con dei rifacimenti a quei romanzi che hanno contraddistinto il genere letterario.

Racconti piacevoli da gustare per gli amanti dei polizieschi, con un protagonista come Spada che sembra ricordare il grande fascino di Humphrey Bogart che, con quell’aria disincantata e lo sguardo tenebroso avvolto nel mistero, riesce ad attirare le donne, instaurando quel giusto rapporto di complicità.

Da sottolineare il fatto che l’autore, come nei precedenti romanzi, concentra le sue storie su Roma, ma chi si aspetta descrizioni sulla capitale e sulla sua bellezza artistica rimarrà deluso perché Fontanella tende a focalizzarsi sull’azione e sulle indagini del protagonista, più sui luoghi che fanno da scenografia quasi piegata ad esigenze di rappresentazione filmica per chi riesce ad immaginarsi bene la situazione, perché alla fine il buon Spada è proprio un personaggio cinematografico.

Le avventure di questo colorato investigatore non mancheranno mai, sono sicuro che l’autore sta pensando al suo prossimo romanzo perché il delitto è sempre in agguato. Diego Spada non può stare di certo a godersi lo spettacolo, irromperà come sempre in maniera decisiva sulla scena risolvendo ogni caso che gli si parerà davanti perché questo è il suo mestiere, una vera e propria arte che fanno di lui un personaggio vincente.

 

 

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