Con “Acronimi mortali” finalmente esce allo scoperto con tanto di nome e cognome la “mente criminale” della coppia Pecora-Zuffi. La definizione di mente criminale è di Carmelo Pecora e si riferisce alla moglie Alessandra Zuffi che non ha mai fatto mancare la sua fattiva collaborazione nelle opere del marito. Con questo romanzo la collaborazione si è esplicitata e il nome è stampato sul libro. Seguendo la passione di Carmelo per i giochi enigmistici i due hanno elaborato un giallo che si svolge nella “quieta” Forlì. La storia gialla c’è tutta, una sfida lanciata al Questore della città attraverso lettere anonime, ci sono le indagini e le vicende umane dei protagonisti. Originale la trovata di usare i tautogrammi (frasi o componimenti composti di parole comincianti tutte con la stessa lettera) per annunciare i crimini. Con licenza poetica è stato usato il termine “acronimi” nel titolo del libro che con l’aggettivo mortali suona decisamente meglio di tautogrammi.
Senza svelare sfumature specifiche scrivo seguendo sentimenti.
Con piacere provo a recensire un libro che ho letto in prima stesura nel 2021, mi lega a Carmelo Pecora una stima e una sincera amicizia, non fatta di assiduità, ma che è ben presente per entrambi. Nel 2023 Carmelo mi ha fatto pervenire la versione definitiva del libro, comunicandomi che la firma sarebbe stata doppia e che sarebbe stato pubblicato da Damster. La mia gioia per queste notizie è stata grande e quindi è ovvio che provi a condividere le mie impressioni.
Indagini indirizzate intuito ispettore
È una lettura piacevole, che permette di indagare assieme al protagonista, Salvatore Pavone, siciliano cinquantenne di bell’aspetto, che tiene molto sia al fisico che alla mente, più al primo per la verità che alla seconda ed è un appassionato di musica leggera in particolare dei Modena City Ramblers. Seguendo le sue intuizioni e capacità investigative potremo arrivare alla fine del libro facendoci sorprendere o avendo intuito la soluzione a seconda di quanto sarà stata attenta la nostra lettura, perché gli autori hanno nascosto qualche indizio per aiutare chi legge.
Oltre alla descrizione delle indagini ci sono pagine che riportano il punto di vista del criminale: “Termino di scrivere le poche righe che mancano, aziono la stampante e quei pensieri li trasferisco sul foglio bianco. Posso così dare inizio al mio piano.”
In un crescendo di tensione, ci sono varie strade investigative da percorrere e gli uomini e le donne che si occupano delle indagini saranno molto impegnati per trovare la soluzione del caso.
Respingere Richiesta Rivelare Risultato Racconto
Come hanno avuto modo di dire Andrea Cotti e Gianfranco Nerozzi a Giallo Festival domenica 17 marzo u.s. a Bologna, presentando il libro di Zuffi e Pecora, dei gialli non si può/deve raccontare niente e quindi non mi resta che invitarvi a leggere il libro, fatevi prendere dalla trama, provate a risolvere le sfide che vengono lanciate dal/dalla criminale usando i tautogrammi. Vi divertirete e avrete letto un giallo ben costruito.