Donato Carrisi ci regala un altro eccellente libro: una storia articolata, ricercata, affascinante, terribile. Questo autore è all’altezza dei suoi concorrenti americani e scandinavi, anzi, a mio avviso, li supera.
Un uomo, Marcus e una donna, Sandra che devono scovare, trovare, fotografare, svelare, scoprire le anomalie e il non visibile per un obiettivo comune: quello della lotta contro il male.
Marcus, Sandra e Victor il killer sono i protagonisti di questo thriller mirabilmente narrato e descritto, ambientato in una Roma sempre incantatrice. Il mondo a se stante del Vaticano, nel quale non si entra e non si esce, rapisce e seduce il lettore
La psicologia è protagonista anch’essa dei romanzi di Carrisi che indaga l’animo umano in maniera magistrale. Gli eroi, le vittime, i killers sono sempre resi credibili, umanizzati, sondati, caratterizzati, indagati nel profondo, per raccontare e spiegare chi sono, chi erano e come potrebbero diventare.
Questo libro è una matrioska di verità svelate, di scenari che mutano, di anime che si rivelano o si celano. Continui colpi di scena riempiono la trama senza sosta. Ma è anche una lezione di storia antica e sconosciuta ai più, una riflessione su assassini divenuti tali per la vita che hanno dovuto “subire”e uno sguardo al proselitismo estremo.
Uno dei temi toccati dall’autore è l’esistenza del bene e del male, quasi complementari e indispensabili l’uno all’altro. L’attrazione che il male esercita su ogni uomo, il vissuto come burattinaio padrone del nostro presente, i cattivi che scontano il destino che li ha segnati da bambini e come contraltare la ricerca continua e la necessità del bene.
L’intervista dell’autore alla fine del libro è un dono perché ci dice quanto di reale c’è in questa storia, rendendola ancora più attendibile, coinvolgente e inquietante.
Cito: “Il male è la regola, il bene l’eccezione.”
Buona lettura!!!