Già dalle prime pagine il romanzo “Cristallo” di Livia Sambrotta ci porta fuori dagli schemi narrativi classici o dalle storie mainstream. Sambrotta sa bene come depistare il lettore con una serie di colpi di scena, agganci narrativi e cliffhanger che tengono con il fiato sospeso e portano a divorare questo libro in poche ore. L’autrice di “Non Salvarmi” che, ricordiamo, è stato il vincitore del Premio selezione Bancarella 2021 ci stupisce con questo nuovo romanzo con uno stile, un contesto e una struttura inedita. Questo sottolinea quanto, la Sambrotta, sia poco avvezza a ripetere le stesse formule e lo fa con una linearità, freschezza e originalità tipica dei grandi maestri. Le tematiche affrontate sono: l’incapacità di sottrarsi dal passato, la solitudine, l’influenza che i ricordi possano avere sul presente e quanto le mancanze, i silenzi e i non detti possono trasformarsi in voragini buie che fagocitano e non danno scampo. Un thriller psicologico dove l’ambientazione (la montagna) costituisce l’elemento cardine e simbolico di tutta la narrazione e i personaggi sono così ben caratterizzati da dare vita a un’alternanza ben bilanciata fra lati oscuri e luce.
La trama oscilla fra la ricostruzione di una propria identità presente e un passato traumatico che ha reso, la protagonista, fragile e vulnerabile. I salti temporali e il ritmo sono fluidi, ben gestiti e non disorientano il lettore ma lo ancorano alla storia pagina dopo pagina. Infine, non ci sono buchi narrativi e la storia ha una progettazione così minuziosa e dettagliata da mantenere la sospensione dell’incredulità del lettore per tutta la narrazione e dona la capacità di entrare e immedesimarsi nello stato di disagio e di solitudine della protagonista senza mai sforare nell’ovvio e nell’incongruenza.
In conclusione possiamo dire che Cristallo di Livia Sambrotta è un thriller psicologico che mischia in modo impeccabile suspense, voglia di riscatto e traumi antichi in un gioco circolare tra vittima e carnefice.
Non potete non leggerlo.