La storia, intrigante e ben costruita, ci catapulta in Sicilia, circondandoci dei suoni, dei sapori, della musicalità tipici di questa meravigliosa terra. La Sicilia raccontata da Mistretta diventa tangibile attraverso le parole e il linguaggio colorito dei personaggi; attraverso il loro muoversi tra le atmosfere isolane.
L’ambientazione siciliana risalta, illumina quasi la storia raccontata perché ben si identifica con i personaggi che si muovono nella vicenda. La stessa immagine scelta per la copertina, il castello di Mussomeli, accoglie il lettore dando subito un brivido intenso con quella scia rosso sangue che colora l’immagine grigia.
Le vacanze per il comandante Bonanno saranno tutt’altro che tranquille. Le riprese cinematografiche che si svolgono al Castello richiedono la presenza dei carabinieri e di Bonanno stesso per garantire alla troupe la giusta sicurezza. E puntuale arriva il delitto al termine delle riprese. Scoprire cosa è successo e per opera di chi non sarà il solo problema da risolvere per Bonanno. La fidanzata Rosalia, alle prese con problemi familiari, ha bisogno di lui; il cognato di lei che forse orbita nel giro della mafia. Altro sangue scorrerà misto a leggende che vogliono presenze inquietanti tra le sale del castello.
Bonanno, testardo e tenace, sa che la cattiveria però è degli uomini e non degli spiriti.
L’indagine di Bonanno e dei suoi collaboratori sfiora tante storie, vicende e personaggi apparentemente slegati tra loro ma grazie all’acume del protagonista e a un pizzico di fortuna ogni cosa andrà al suo posto svelando un puzzle ben costruito e sorprendente. Quello di Mistretta si rivela un noir accattivante, che coinvolgerà il lettore fino alla conclusione, per nulla scontata, dell’inchiesta.
Mettetevi comodi e buona lettura!