Goodnight, London
Tony Adams è un politico inquieto, con un matrimonio in crisi e un forte bisogno di staccare dal lavoro dopo aver contribuito alla scrittura di un appassionato e controverso speech ambientalista in Parlamento. Tony si rifugia nella sua bella casa nel Dorset, contea sul canale della Manica e luogo di villeggiatura dell-’alta borghesia londinese, dove però una serie di sogni angoscianti e forse premonitori ne amplificano l’inquietudine: un bosco e un enorme granchio minacciano infatti costantemente la sua incolumità fisica e mentale. È inoltre lui, suo malgrado, ad assistere a un omicidio che scuote la tranquilla cittadina per la crudeltà e l¬’apparente insensatezza. Che la dimensione onirica abbia dirette conseguenze sulla realtà?
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“Uno strano sogno fu l’inizio di tutto.”

Questa è la frase di apertura del romanzo, che nel sogno e nelle illusioni dell’inganno trova terreno fertile. Tony Adams vuole staccare dalla routine lavorativa che lo sta fagocitando e decide di trascorrere del tempo nella sua casa nel Dorset, località frequentata dall’alta borghesia londinese. Agosto è un mese ottimo da trascorrere lì, perché piove poco e l’aria è calda. L’uomo lavora da sette anni presso la sede del Partito Laburista britannico ed è l’assistente di Chris Haymans, il ministro dell’Ambiente. Con Gloria le cose vanno male da parecchio tempo e la loro relazione sembra avere raggiunto un punto di non ritorno. Intenzionato a riconquistarla, Tony entra in un negozio per acquistarle un regalo ed è proprio lì che avviene l’impensabile, un evento violento e traumatico che cambierà per sempre il corso della sua vita.

Da quel momento in poi iniziano ad accadere eventi strani, ai quali Tony cerca di dare una spiegazione logica, supportato (o sopportato) da Gloria, che non perde occasione per fargli notare quanto sia insopportabile. Accanto a lui troviamo anche Lucy, la sorella, una donna provata che vive il presente immersa in un passato ormai inafferrabile. La pittura è l’ancora di salvezza della sua anima, un modo per fare pace con sé stessa, lasciando andare ciò che è stato. Il rapporto con il fratello è come un vaso rotto che entrambi cercano di ricomporre, andando a recuperare i pezzi persi per la strada. Il ricordo del padre è una costante nella vita di Lucy, che coglie ogni occasione per raccontare aneddoti che lo vedono protagonista.

La figura di Tony si muove in una realtà che spesso sembra perdere i contorni e che galleggia in una bolla satura di irrealismo, nella quale si incontrano e si scontrano personaggi ambigui e spesso loschi. I temi trattati sono molteplici e attuali, con la problematica ambientale in prima linea, condita da un’abbondante dose di complottismo, che in questa nostra epoca dilaga senza freni. Il problema più grande, però, e l’autore ce lo fa percepire benissimo, è il rischio reale che vengano meno le barriere issate per proteggere la nostra privacy. Con l’avanzare delle nuove tecnologie, capaci di seguirci in ogni istante della giornata grazie al nostro ingenuo consenso, quanto sanno gli altri di noi? E le informazioni carpite, con o senza la nostra autorizzazione, quanto possono influenzare le nostre decisioni? Un acquisto, un voto da dare, una fede da seguire… siamo davvero liberi nelle nostre scelte? Dobbiamo ammettere che tutti, ultimamente, ci poniamo le stesse domande e non è facile dare una risposta.

L’autore è molto camaleontico e riesce a creare momenti di vero pathos, alternati ad altri che strappano più di una risata attraverso un’ironia sottile ma pungente. La sua scrittura coinvolge e scorre bene, con la capacità di saper descrivere senza bisogno di utilizzare troppi dettagli. Per un’eventuale ristampa, consiglio di prestare più attenzione ai refusi e alla punteggiatura per dare il giusto risalto a una storia che merita. Inoltre, mi piacerebbe sapere che fine hanno fatto i due personaggi principali che, dopo la metà del libro, non appaiono più, lasciando il lettore spiazzato per un senso di incompiutezza.

Nel romanzo non mancano spunti di riflessione interessanti e molte frasi sono degne di sottolineatura, come in questo caso:

“Una delle cose più vili che possa fare un uomo è prendere i sogni e i desideri di un altro uomo e usarli a proprio vantaggio. Siamo stati manipolati a tal punto che viviamo con la paura di sognare.”

Quanto siamo padroni delle nostre vite? Sapete rispondere con certezza a questa domanda?

E mentre nella vita reale Tony viene perseguitato da un pericolo che non riesce a definire, nei suoi sogni movimentati la minaccia è rappresentata da un enorme granchio. La dimensione onirica si mescola con la realtà, generando un ritmo avvincente che rende molto piacevole la lettura. Anche la copertina del libro è accattivante e racchiude in una semplice immagine l’essenza di un romanzo che consiglio, augurando all’autore un futuro ricco di storie da raccontare. Noi siamo qui ad attenderlo!

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