LA SOSTITUTA
«Geniale, angosciante, magnetico, condito con spiazzanti colpi di scena.» Sunday Mirror Carrie ha tutto ciò che potrebbe desiderare. È una produttrice televisiva al culmine della carriera ed è felicemente sposata con Adrian, un attraente e brillante sceneggiatore. Non ha mai voluto figli eppure, quando scopre di essere incinta, si rende conto che quel bambino è la chiave di volta che completerà la sua vita perfetta. L’unica preoccupazione di Carrie è doversi assentare dal lavoro. Per fortuna, però, ha trovato la sostituta ideale. Emma è giovane, intraprendente, volenterosa… forse fin troppo. In men che non si dica, s’installa nel suo ufficio e inizia a prendere decisioni in totale autonomia. Ma non è tutto. Con la scusa di voler diventare una sceneggiatrice, Emma passa moltissimo tempo sola con Adrian, approfittandone per chiedergli consigli di scrittura. E Adrian sembra più che felice di farle da mentore, al punto da concentrare ogni attenzione su di lei. Pian piano, in Carrie s’insinua il dubbio che Emma stia mirando a sostituirla in tutti i sensi. E il sospetto si trasforma in inquietante certezza quando scopre che Emma è stata licenziata dal suo incarico precedente perché aveva raccolto in segreto informazioni su Adrian. Ma Carrie non ha nessuna intenzione di permettere a quell’arrampicatrice sociale di rubarle ciò che ha costruito in anni di sacrifici. E, quando scopre Emma a frugare tra le carte del marito, per Carrie è l’ultima goccia…
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Recensione a cura di Mary Basirico’

Il pubblico italiano ha conosciuto Michelle Frances nel 2017 con il suo thriller psicologico “La fidanzata”, bestseller tradotto in tutto il mondo. Ora la scrittrice torna al grande pubblico con un altro interessante thriller, La sostituta”.

Siamo nel bel mondo della televisione, il sipario si apre sulla vittoria dell’ambitissimo premio BAFTA, per la miglior serie televisiva “Generation Rebel” da parte di uno dei protagonisti di questo libro, Adrian, famoso sceneggiatore. Carrie, produttrice televisiva, altra protagonista, non potrebbe essere più felice.

Adrian è suo marito, il momento perfetto in cui carriera e vita privata raggiungono il culmine.  Carrie però ha in serbo una sorpresa per il marito, aspetta un figlio. Sa che il momento forse non è quello giusto, la coppia non lo aveva programmato, c’è ancora molto da fare nel mondo competitivo della televisione. Un bambino rappresenta una distrazione, un impegno. Carrie cerca in tutti i modi di rassicurare il marito, andrà tutto bene, ce la faremo, troveremo un aiuto. Entra cosi in scena Emma, una ragazza dai modi rassicuranti, seria, si offre di occuparsi di tutte le varie incombenze. Emma è davvero una ragazza speciale, leggendo di lei, sia una sensazione sconcertante, non sembra cattiva, ma che scopo vuole raggiungere? Emma non ha avvicinato per caso la coppia Adrian e Carrie. Ammira profondamente Carrie, vuole farsi voler bene da lei. Ma perché?

La scrittura di Michelle Frances è piacevolissima, si impiega due o tre giorni nella lettura di questo libro, la scrittrice ci incuriosisce, ci prende per mano e delinea la psicologia dei tre protagonisti. Tocchiamo con mano le loro paure e le loro insicurezze.

La maternità per una donna in carriera si dimostra molto spesso una fonte di incertezze, mina nel profondo, la paura di non essere all’altezza, di dover dimostrare agli altri, e soprattutto al marito, che non è cambiato nulla con l’arrivo del bambino. Il lettore vive la paura di Carrie di essere sostituita da una ragazza più giovane, più libera, più tutto. Carrie si riconosce in Emma, si rivede come era lei all’inizio della carriera. Questa intensa apprensione a volte la acceca, a volte la sprona a cercare la verità.

Emma viene da una famiglia complicata, ha scelto una strada difficile, non ha appoggi. E’ sola. La vediamo perdersi nelle pagine, le sue azioni hanno risvolti sconcertanti, e quando ormai ha perso   decide di rischiare il tutto per tutto per ritrovarsi in qualche modo. Lasciamo al lettore il piacere di scoprire come.

Con il marito Adrian la scrittrice non ci va leggera. Raffigura uno sceneggiatore famoso, sì, ma con tante perplessità, angosciato dal dubbio di riuscire a scrivere una serie di successo. Sente il peso oppressivo della competizione, non vuole essere dimenticato. Lui ha bisogno della presenza costante delle due donne, per il lavoro, per la famiglia. Avere un figlio, diventare padre, non fa parte delle sue priorità. Lo sentiamo un personaggio sempre più distante da noi, come giustificare i suoi comportamenti?

Con il colpo di scena finale, il lettore si sentirà inizialmente sconcertato da ciò che accade, ma poi non potrà che ritrovarsi d’accordo con la scelta optata dalla scrittrice.

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