Fate il vostro gioco
«Non ci abbiamo capito niente, Deruta. Forza, al lavoro». Due coltellate hanno spento la vita di Romano Favre, un pensionato del casinò di Saint-Vincent, dove lavorava da «ispettore di gioco». Il cadavere è stato ritrovato nella sua abitazione dai pochi vicini di casa dell’elegante palazzina, e serra in mano una fiche, però di un altro casinò. Rocco Schiavone capisce subito che si tratta «di un morto che parla» e cerca di decifrare il suo messaggio. Si inoltra nel mondo della ludopatia, interroga disperati strozzati dai debiti, affaristi e lucratori del vizio, amici e colleghi di quel vedovo mite e ordinato. Individua un traffico che potrebbe spiegare tutto; mentre l’ombra del sospetto sfiora la sua casa e i suoi affetti. Ed è ricostruendo con la sua professionalità la tecnica dell’omicidio, la scena del delitto, che alla fine può incastrare l’autore. Ma il morto è riuscito a farsi capire? Forse non basta scavare nel passato: «Favre ha perso la vita per un fatto che deve ancora accadere». Il successo dei libri di Antonio Manzini deve probabilmente molto al loro andare oltre la semplice connessione narrativa tra una cosa (il delitto), un chi (il colpevole) e un perché (il movente).
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Un ritorno gradito e per di più tanto atteso è quello di Antonio Manzini e del suo strampalato vicequestore Rocco Schiavone, ormai entrato nel cuore dei lettori.

Si presenta al suo affezionato pubblico col nuovo romanzo dal titolo Fate il vostro gioco, un giallo ben costruito dall’autore, una storia nera che si inoltra nel mondo della ludopatia, tanta gente che si fa coinvolgere dalla sete di denaro e che finisce col trovarsi con pesanti debiti da pagare per via di quel gioco che fa di loro vittime della loro stessa avidità, come un cappio che stringe la gola, una morsa soffocante dalla quale diventa sempre più difficile liberarsi.

Anche in questa storia il morto non manca, viene ritrovato cadavere, ucciso con due coltellate nella sua abitazione di un’elegante palazzina, Romano Favre, un pensionato del casinò di Saint- Vincent, dove lavorava come ispettore di gioco.

Cosa c’è di losco e di poco lecito in questo famoso casinò? Cosa aveva scoperto il povero pensionato?

Cosi Schiavone chiama a raccolta la sua squadra di Aosta, facendoli entrare nel baillame generale dei casinò, un mondo che a qualcuno dei suoi può apparire piuttosto surreale e per certi versi sconosciuto, per capire poi, con i loro occhi, a cosa si spinge la gente in preda al gioco, che può divenire sempre più esasperante, visto l’uso smodato di quel vile denaro.

Ma l’indagine per Rocco Schiavone risulterà assai complessa e anche l’approccio per il vice questore non sarà dei migliori; c’è ancora il tradimento di Caterina difficile da sopportare ma soprattutto quel rapporto incrinato con Sebastiano e le dovute distanze prese da Brizio e Furio nei suoi confronti, che sono rimasti vicini al compagno rimasto ai domiciliari.

Nei romanzi di Manzini gli ingredienti del giallo ci sono tutti, non mancano mai; poi ci sono i legami, gli affetti e quei valori indissolubili dai quali non ci si può sottrarre; un’amicizia non può essere compromessa e per Rocco è una cosa difficile da sopportare, proprio quegli amici che in gioventù hanno stretto un patto di sangue sono venuti meno, come gli fu detto nel precedente romanzo, lui rimane sempre uno sbirro e gli altri tre sono dall’altra parte della barricata, ma questo non può e non deve scalfire la loro fratellanza!!!

Il vicequestore è afflitto e avvilito, logorato dalla morte di Marina, dal ricordo di quel fatidico agguato dove si voleva colpire lui e invece è stata assassinata la moglie; i suoi amici sono troppo lontani e poi ci sono state quelle incomprensioni e forse quegli ipotetici tradimenti che hanno messo in discussione un rapporto che durava da tanti anni.

Fate il vostro gioco è un romanzo malinconico e pieno di nostalgia, dove Rocco nel profondo della sua anima si sente svuotato, così non ci sono certezze, c’è tanta amarezza e delusione. Forse solo il ritorno di Brizio dà una flebile speranza al vicequestore: ci sarà una futura riconciliazione tra i suoi amici, Sebastiano compreso?

Si presenteranno ulteriori stravolgimenti nella vita del vicequestore e quale sarà il suo approccio a nuovi cambiamenti, se ci saranno ? Bisogna leggere questo romanzo per scoprirlo, perché l’autore è abituato a donarci sempre sorprese, e alla fine buone o cattive che siano fanno parte della vita quotidiana che ci mette davanti insidie a volte inaspettate.

Intanto il suo nemico Vincenzo Baiocchi, l’uomo che voleva ucciderlo, è diventato collaboratore di giustizia; grazie a lui quel traffico di coca verso cui gli inquirenti indagavano è stato smantellato dopo anni di duro lavoro, la sua testimonianza è stata decisiva, si apre uno scenario importante, Rocco ha ucciso suo fratello Luigi ed entrambi i contendenti si cercano e un bel giorno si ritroveranno.

Dovremmo assistere ad un duello all’ultimo sangue come nel famoso western Sfida infernale di John Ford, forse i presupposti ci sarebbero tutti, ma qui ci sono storie, ci sono vite umane forse alla ricerca di vendette, ma anche di risposte ai loro tormenti, e senza dubbio ci vuole un momento di quella giusta serenità che possa acquietare anime in burrasca.

 

Dettagli

  • Genere: Giallo
  • Copertina flessibile: 391 pagine
  • Editore: Sellerio Editore Palermo (11 Ottobre 2018)
  • Collana: La memoria
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10:
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