E non è finita mai
La notte del lunedì di Pasqua del 1982, nei pressi di Cesenatico, viene assassinato Albert Waas, un turista tedesco. Il caso, stando alle indagini ufficiali, pare destinato a chiudersi in fretta, ma l’agente Ettore Billai e il bancario Marco Gandolfi, ex compagni di scuola e mai stati amici, decidono per motivi differenti di collaborare e di proseguire a indagare assieme. Poiché, mentre si avvicina la fase finale del Mondiale di calcio in Spagna, quel delitto potrebbe essere solo l’ultimo di una lunga scia di sangue destinata a non arrestarsi.
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Nel 2023 Luca Occhi torna al romanzo giallo puro. Dopo la sua incursione nei libri mistery per ragazzi (che avrà anch’esso, tra non molto, un seguito) torna nel suo genere preferito con un romanzo tanto impegnativo quanto originale. Lo fa ambientando la vicenda in un particolare periodo della storia dell’Italia. Siamo infatti in una piccola cittadina (Cesenatico) della riviera romagnola all’inizio dell’estate del 1982 in attesa che si svolgano i mondiali di calcio in Spagna. In realtà l’omicidio sul quale deve indagare la polizia di Rimini si verifica nel periodo di pasqua dell’82 ma le indagini si protrarranno e vivranno il suo epilogo nella magica estate che vide l’Italia del pallone diventare campione del mondo. Si protrarranno fino a quella data solo grazie alla tenacia ed alla testardaggine di un agente di polizia (Ettore Billai). Non vedendoci chiaro in quell’omicidio, che le autorità hanno chiuso molto (troppo) frettolosamente, prosegue segretamente nelle indagini aiutato da un personaggio (Marco Gandolfi), suo ex compagno di classe, non certo pulitissimo neppure a livello penale, che si prende a cuore il caso (conosceva chi è stato ucciso) è decide di dargli una mano. I piani temporali in cui si dipana la storia in realtà sono due. Quello principale, si svolge appunto nel 1982 l’altro, è “dinamico”, ed inizia nel 1918 e prosegue fino agli anni 60. Per ricongiungersi poi al filone principale del racconto. Questa parte del libro inizia raccontando la storia di un giovane che nel 1918 era un militare al fronte sul monte grappa per fronteggiare l’avanzata austriaca. Vive poi, affascinato, l’ascesa del fascismo a cui inizialmente aderisce. Poi quando mussolini si allea con Hitler se ne dissocia. Spinto dall’odio per i tedeschi, nella seconda guerra mondiale, aderisce alle brigate partigiane nate per liberare l’Italia. Vive a lungo pericolosamente, finisce nei campi di concentramento. In quel periodo in suo odio crescerà ancora. Questo sentimento maturerà ed evolverà, raggiungerà l’apice e deciderà quindi di vendicarsi a modo suo di quel popolo che gli ha rovinato la vita. Intanto a Cesenatico le indagini di Billai proseguono nell’ombra. Giunge l’estate ed anche i mondiali, a metà giugno, hanno inizio. Mi fermo qui nel racconto della trama. Non voglio togliere il gusto della lettura e dei fatti sorprendenti che vi succederanno. Aggiungo solo qualche considerazione personale. E non è finita mai è un romanzo scritto bene. Preciso, ordinato. Con una trama avvincente e una vicenda originale e coinvolgente. Non deve essere facile scrivere una storia così articolata che prende in considerazione un così ampio lasso di tempo. L’autore pero, grazie al suo talento, riesce a creare un racconto che scorre senza intoppi e che fa mantenere alto l’interesse in chi legge, fino alla fine. Le sorprese e le emozioni non mancano soprattutto nell’epilogo quando tutto si chiarisce e dove Occhi ci regala un grande colpo di scena finale. Complimenti a Luca Occhi quindi per questo ennesimo bel romanzo. Un romanzo che non può mancare nella collezione degli amanti dei gialli. Merita per l’originalità e per la “solidità” della scrittura. Una garanzia, da leggere.

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