Un noir senza precedenti è quello che ci propone Musso,che, oltre ad essere uno scrittore è stato proprio un senatore del Parlamento italiano. Chi meglio di lui poteva descrivere tutte le vicissitudini che ci sono intorno a Palazzo Chigi e al governo?
Una strage di omicidi di parlamentari fa strada ad un vero e proprio caso italiano per antonomasia che si ripercuote sull’economia e sul futuro dei cittadini.
I protagonisti sono un gruppo di giornalisti del quotidiano “Mondo”che, attraverso vari informatori e informatrici, cercano di far chiarezza e portare a galla la verità su questa serie di carneficine che invadono il futuro del nostro Paese. Si affronta anche il rapimento del senatore Gabriele Corso, rapito in pieno giorno nel centro di Roma. Corso era una persona un po’ “scomoda” nel mondo del governo, a causa di uno scandalo sessuale legato a una mistress di nome Sonia. Ma è proprio grazie alla tenacia della ragazza a far luce su questa storia che si cercherà di comprendere chi c’è dietro a tutto questo.
Il ruolo dei cittadini italiani, in questo libro è quello di “incitare” se così possiamo dire, l’autore di questi assassinii, poiché manifestano un odio generale verso il mondo della politica e dei parlamentari. Ma quando avviene l’inaugurazione del nuovo ponte Morandi di Genova, un autobus cerca di gettarsi nella folla e prende fuoco, viene compreso che gli obiettivi non sono solamente i politici, ma l’Italia intera, gli abitanti stessi capiscono che -“tutti potevano e dovevano sentirsi nel mirino di qualcuno. Un obiettivo dell’attentato forse era proprio quello di portare l’ondata di odio al di fuori del recinto dei politici di professione”-.
Nei giorni e nei mesi successivi ci furono molte ipotesi riguardo a chi si celava dietro a tutto questo trambusto e la sola notizia ufficiale fu quella di un gruppo di criminali “no global”.
Una frase che mi ha fatto riflettere molto in questo romanzo è la seguente: “A distanza di qualche settimana dai fatti,mi chiedo se riusciremo in futuro a sapere ,o a capire qualcosa in piu. Così come me lo chiedo per il caso Gabriele Corso. E mi chiedo quante altre volte ancora accadrà. Capisco poco di economia , ma se il valore della vita umana è pari alla tariffa richiesta per sopprimerla, allora sopprimerla può generare profitti,e gli economisti insegnano che la corsa al profitto può difficilmente essere fermata”.
Mi ha fatto molto meditare su quanto la corsa al denaro ci ha fatto perdere molti valori riguardo all’umanità, ci ha fatto perdere il senso di tutto e ciò che riusciamo a fare è solamente ad alimentare odio e ostilità verso gli altri.
Cerchiamo di smontare l’insegnamento degli economisti,fermiamo la corsa al profitto prima che faccia danni irreparabili sulla collettività.