Che musica ascolti
Ercole Borghi lavora come casellante in una stazione autostradale. Una vita monotona, finché una donna che passa da lì ogni sera inizia a comportarsi in modo strano. Ma, soprattutto, non ascolta più la sua cantante storica, preferendole musica di tutt’altro tipo. Ed Ercole Borghi ha una sola, grande passione: la musica. Ma quel che ascolti può rivelarsi una passione pericolosa, quando ti spinge a curiosare nella vita degli altri. E a scoprire che proprio dietro quelle note si sta consumando un delitto tanto efferato quanto inaspettato.
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Può la musica per quanto bella e godibile diventare ossessiva? È quello che forse capita al protagonista di questo insolito thriller: Ettore Borghi, casellante, conduce una vita alquanto noiosa, felicemente sposato con Rebecca e con un figlio di nome Michele, un po’ lontano dalla famiglia quasi da far perdere le sue tracce.

Ettore ha un’unica grande passione che serve a rompere gli equilibri della routine quotidiana, quella della musica, che lo travolge e lo manda in estasi, fino a quando un giorno l’abitudinario incontro con una donna alquanto misteriosa lo sconvolge.

Ma qual è la domanda che il protagonista si pone? Come può una donna che passa tutti i giorni dalle sue parti, che ascolta sempre la stessa cantante, cambiare completamente genere musicale?

Così il casellante diventa detective e proprio la sua sfrenata passione per la musica lo porta ad indagare.

Dalla musica e dal genere che ascolti si può capire che persona sei: su questi aspetti fondamentali ruota l’intera vicenda, visto che sono i principali quesiti che si pone il protagonista.

Gradito ritorno quello di Giancarlo Vitagliano che offre ai lettori un thriller in puro stile hitchcockiano, un romanzo molto originale, forse dalla scrittura non particolarmente fluida ma alla fine efficace per quel che poi è l’elemento principale: la musica. Ma quello che forse intriga di più è il ruolo di Ettore Borghi con il suo grande spirito di osservazione e di ascolto, capace quindi di cogliere punti di vista che possono fare la differenza.

Un’esistenza piuttosto monotona lo spinge ad interessarsi al prossimo anche a costo di mettersi in seri pericoli e questo riesce a dare la giusta dose di imprevedibilità al romanzo, quasi una necessità volontaria di rompere gli schemi anche perché la lettera di licenziamento che il protagonista riceve è come un knock-out dal quale è difficile riprendersi, e per lui quindi la cosa più importante sarà reagire alle avversità della vita.

In questo romanzo non mancano citazioni e nomi delle band che hanno scritto la storia della musica, impreziosendo notevolmente la trama. La parola musica diviene quasi un’ossessione ed è proprio questo l’obiettivo che si prefigge l’autore: se croce o delizia lo scopriremo solo leggendo le pagine di questo incredibile libro.

A proposito dimenticavo, E TU CHE MUSICA ASCOLTI?

 

 

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