Nel catalogo delle edizioni del Loggione sono presenti diverse Collane, riguardanti, in modi differenti, le tante realtà e tradizioni enogastronomiche. Tra queste c’è la Collana “Brividi a cena”: i libri che ne fanno parte hanno come caratteristica l’unione tra arte culinaria e romanzo giallo. Ed è questo il caso di “Misteri e manicaretti con Pellegrino Artusi”.
Il libro è una raccolta di racconti brevi di autori diversi, i quali non sono scrittori di professione, o per lo meno non ancora, ma allievi della scuola di narrazione “Bottega Finzioni”, fondata da Carlo Lucarelli. Tali racconti sono stati scritti durante il corso avanzato Bottega Finzioni 2017.
Qual è stato lo spunto per realizzare questo libro? Si è partiti dal fatto che il grande Artusi non si limitava solo a descrivere le molte ricette che compaiono nel suo “La scienza in cucina”, ma spesso si dilettava nel citare usanze, aneddoti e curiosità intorno all’arte culinaria nell’allora giovane Regno d’Italia. Così si è chiesto agli allievi di “Bottega Finzioni” di partire da questo universo narrativo e di prendere spunto da queste storie per immaginare un Artusi investigatore, intento a risolvere casi intorno a una tavola imbandita, o nel mezzo di una battuta di caccia, o comunque coinvolto in tradimenti e misteri vari. Alla fine di ogni racconto viene riportata la ricetta originale descritta da Artusi, dalla quale prende spunto il racconto stesso.
Ne scaturisce un libro interessante, sicuramente originale e di facilissima lettura. Certo non si può pretendere di trovare il pathos e l’atmosfera tipica dei romanzi dei maestri del giallo, ma rimane comunque una lettura facilmente godibile e, perché no, appetibile.