Recensione a cura di Dario Brunetti
Dopo l’uscita per Todaro editore dei romanzi Tira mòlla e messèda. Le indagini del Bar William e Alba tragica, torna l’autrice Paola Varalli con il suo nuovo cosy crime dal titolo Bordell per nagòtt .
Ritroviamo l’idraulico Pino, il nerboruto e coraggioso gommista Marietto, il barista Viliam, il di lui padre Socrate e la buttafuori Edmonda De Amicis alle prese con un’indagine particolarmente complessa.
Nelle acque del Ticino è stato rinvenuto il cadavere di Rosolino Pochintesta, dopo la denuncia da più di una settimana da parte di sua madre Ines, cara amica di Socrate ricoverata in ospedale.
Sembra trattarsi di un suicidio, ma quale motivo avrebbe portato l’uomo a togliersi la vita? Sua madre Ines non crede all’ipotesi del suicidio, Rosolino era un ragazzo tranquillo ed era fidanzato con Albisa, una donna dai capelli rossi molto seducente che lavora come entraîneuse del night BarLafus, locale di cui fa parte Edmonda De Amicis nelle vesti di buttafuori.
Se prendesse corpo la tesi dell’omicidio dove andrebbe cercato il movente? Come mai Edmonda è stata ricattata e quale segreto nasconde? Chi è il misterioso giocatore che coinvolge i protagonisti di questa terza avventura in un avvincente caccia al tesoro?
Se si vogliono confezionare dei gialli all’altezza bisogna creare una trama intrigante piena di misteri e con la giusta dose di suspense, la Varalli ci mette un bel pizzico di ironia e il risultato è assicurato.
L’autrice dimostra una grande capacità d’inventiva nel costruire storie mai banali, avvalendosi della leggerezza che la contraddistingue che si fonde con enigmi e rompicapi, in questo terzo capitolo vi è addirittura una caccia al tesoro e allora mi vien da dire amanti del cosy crime cosa volete di più?
Una narrazione scorrevole andando alla scoperta di espressioni dialettali milanesi piacevoli e contestualizzate alla perfezione, inoltre vi è una cura maniacale nel caratterizzare al meglio tutti i personaggi della storia.
A Milano si consumano spaccati di vita vissuta negli anni 80 che farà emergere nel lettore quel pizzico di malinconia, la Varalli ci porta indietro nel tempo attraverso un giallo sempre strizzando l’occhiolino ai classici del passato.
I protagonisti di questa serie è gente comune che incontriamo per strada e che ci accompagnano nella nostra quotidianità, li sentiamo vicini perché li incrociamo nei vicoli, nelle piazze, nei negozi e sappiamo tutto di loro, in fin dei conti ci appartengono e sappiamo apprezzarli per la loro spontaneità e genuinità.
Un plauso non va dato solo alla Varalli, ma a chi ha creduto ai personaggi di questa serie che sono sicuro avranno ancora molte storie da raccontarci.
Buona e appassionante lettura!