Per la prima volta mi imbatto in questo autore, Roberto Delogu, che mi affianca sulla battigia. Indosso la maschera, il boccaglio e scendo nelle profondità, pinneggio lentamente fino a raggiungere il buio e i pensieri più tetri. Non desisto, lascio alle mie spalle la luce della Sardegna, dove è ambientato il romanzo, per giungere al centro, il vero cuore della caverna oscura. L’autore (avvocato di professione), mi consegna Emiliano Bardanzellu, il protagonista e il vento dell’isola mi sospinge nelle celle delle Colonie penali e nell’intero sistema giudiziario.
Delogu condensa in poche pagine una realtà a me sconosciuta e – con una trama fluida – diversi personaggi che animano le righe. La corrente placida mi conduce alle prime ricostruzioni e ai numerosi detenuti, senza mai allontanarmi da un elevato grado di umanità .
Anche l’avvocato Marco Fanni, si limita alle sensazioni: ha imparato a non giudicare durante la sua lunga carriera. Incontro vite come quella di Celestino, un killer, o il Dottor Resipiscenza, Direttore del carcere, che si affida alla botanica e si impone con amore di redimere i detenuti. C’è chi si indigna per una guardia severa e chi, come me, si interroga su quel suono persistente.
Sto per riemergere, devo fare i conti con la luce e la libertà come Emiliano.
Lo sentite anche voi il rumore di una bottiglia che si compatta?…non vi innervosisce?