Alba tragica
Tornano i protagonisti di Tira mòlla e messèda: l’idraulico Pino, il virile gommista Mario, Eddy la buttafuori e Viliam il barista. Anche questa volta il romanzo è ambientato nella Milano degli anni ’80 e in particolare nel Bar William, in zona Paolo Sarpi, luogo delle riunioni investigative e degli aperitivi a base di “biciclette” dell’improbabile quartetto. Il crimine su cui indagheranno i nostri detective sui generis è la sparizione di Ornella, la dolce infermiera di cui si è invaghito Pino.La ricerca della ragazza scomparsa si spinge anche fuori dai confini milanesi, sul lago di Como, in una baita sperduta sulle montagne che lo circondano. I colpi di scena non mancano, mancano invece spargimenti di sangue e scene violente, come nel consueto stile dell’autrice.
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Recensione a cura di Dario Brunetti

Dopo il romanzo Tira mòlla e messèda, premiato come vincitore nel concorso La quercia del Myr, torna Paola Varalli con un nuovo giallo uscito per la Todaro editore dal titolo Alba tragica.

Se fosse un fumetto sarebbe il titolo di un volume di Tex Willer o addirittura una storia di vampiri di Zagor, invece nel caso di una pellicola cinematografica si tratterebbe di un noir del 1939 di Marcel Camé con la sceneggiatura di Jacques Prevert e con protagonista Jean Gabin.

E nel caso del giallo della Varalli? Chi ha letto in precedenza i suoi romanzi, conosce alla perfezione la sua spiccata dote di creatività e di fantasia che colora le sue storie non solo di giallo.

Il senso dell’humor non manca mai e la sua particolare inclinazione al giallo classico deduttivo va a creare quel connubio che risulterà alla fine vincente e alquanto azzeccato.

In questa nuova avventura ritroviamo l’idraulico Pino, il gommista Mario, la buttafuori Eddy e Viliam il barista alle prese con la sparizione di Ornella, di professione infermiera.

E dire che il povero Pino aveva preso una cotta per la donna!

L’unione fa la forza e porterà i quattro improvvisati detective a scoprire cosa si nasconde dietro la misteriosa scomparsa della donna.

Un giallo scorrevole che si avvale di una solida trama con un buon intreccio narrativo, dialoghi serrati, immediati che rendono piacevole e particolarmente godibile la lettura che non manca di forme dialettali che sono di facile intuizione.

L’ambientazione suggestiva sarà il punto forte della storia. Siamo nella Milano degli anni 80, la cosiddetta “Milano da bere”, diventata un’espressione di stampo giornalistico originata da una campagna pubblicitaria al famoso amaro Ramazzotti.

Sarà proprio la tradizione dei liquori e dell’aperitivo, una delle peculiarità che porterà il capoluogo milanese a una fase di definitivo cambiamento, passando dallo stile alle tendenze.

La storia sarà accompagnata anche da note musicali nel dolce e armonioso ricordo dell’epoca, ecco il link di uno dei brani scelti da me che troviamo in questa incredibile e nuova avventura dove non mancherà l’effetto sorpresa!

https://youtu.be/cehNktJV9cE?si=_HWXP99HsH40lSZA

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