A cura di Dario Brunetti
Il concorso letterario La Quercia del Myr ha assegnato il Premio Speciale della Giuria allo scrittore Corrado Peli, per l’opera “La maledizione di Fossosecco “(Fanucci editore)
DB Il nostro blog Giallo e cucina ha il piacere di avere ospite Corrado Peli nello Speciale interamente dedicato alla Quercia del Myr. Nel novembre 2023 viene pubblicato per Fanucci editore il primo capitolo La maledizione di Fossosecco della dilogia La balotta dei tramonti, come nasce l’idea di questo nuovo progetto letterario?
CP Ho sempre considerato l’adolescenza come l’età più interessante dal punto di vista letterario, l’età delle scoperte e delle prime esperienza senza i genitori. Già nel mio romanzo “I bambini delle Case lunghe” avevo come protagonisti, per parte della trama, dei ragazzini. Quello però era un noir, un romanzo per adulti, qui volevo raccontare una storia che gli stessi coetanei dei protagonisti potessero apprezzare.
DB La maledizione di Fossosecco è una storia fantasy che riesce a miscelare più generi letterari, con un risultato mi permetto di dire vincente. Ti sei improvvisato per usare un parallelismo un ottimo barman, e quindi approfitto per chiederti quali sono stati i giusti ingredienti che ti hanno consentito di servire ai lettori un cocktail versatile?
CP Ti do la ricetta: due figli coetanei di Marco e Anna (due dei personaggi principali), una spruzzata di Stephen King, due dosi di Stranger Things e, come guarnizione, la Bassa Padana con le sue nebbie, le sue zanzara e la sua umidità.
DB Fossosecco è un paesino immaginario della provincia emiliana abitato da poche anime, eppure nasconde i suoi segreti che ci riportano al passato. Sei riuscito a creare un’ambientazione particolarmente suggestiva e al tempo stesso affascinante un po’ come lo è la Bassa emiliana, è vero per usare una metafora calcistica che giocavi in casa però penso che trasmetterlo al lettore vuol dire che lo stesso ha la percezione del luogo in cui lo scrittore l’ha condotto facendoli esplorare i sentieri bui di un posto sconosciuto come se fosse un film dell’orrore, tu hai realizzato per ben due volte una ghost story che emozioni hai provato ambientarlo nella tua regione a cui sei particolarmente legato?
CP Per quel che mi riguarda posso dire che l’ambientazione, nei miei romanzi, ha la stessa importanza che rivestono la trama e i personaggi. Preferisco raccontare le piccole comunità, che siano paesi dispersi nella pianura o villaggi isolati in una valle di montagna. In questo caso ho giocato in casa, potrei dire di avere Fossosecco a pochi chilometri da casa mia. Le avventure dei ragazzi della “Balotta dei Tramonti” (titolo della dilogia) sono le stesse piccole avventure che, tutti noi che veniamo da piccole località di provincia, abbiamo vissuto… fantasmi esclusi.
DB Quando troviamo casolari, case abbandonate che sembrano cadere a pezzi, il pensiero va a uno dei capolavori del cinema horror. La casa con le finestre che ridono di Pupi Avati rappresenta il film per eccellenza con le sue atmosfere gotiche e con la nebbia che avvolge la Bassa emiliana, ti chiedo quanto sei stato influenzato dal suo cinema in questi due capitoli della serie La Balotta dei tramonti?
CP Pupi Avati ritorna spesso quando si parla di Bassa padana. Poi i romanzi di Eraldo Baldini, che con il suo “Gotico rurale” ha sostanzialmente inventato un genere letterario. Ma basta farsi un giro in queste terre, spingendosi verso la foce del Po, per immergersi in un territorio che ha tanto da raccontare. Una pianura avvolta dalla nebbia non è meno inquietante di un bosco di notte. Per capire questi luoghi consiglio i romanzi di Paolo Malaguti “Se l’acqua ride” e “Fumana”, non sono thriller ma posso garantire che tengono il lettore incollato alla pagina.
DB Sia nella Maledizione di Fossosecco che nel Ponte dell’impiccato, nuovo capitolo della serie uscito nel mese di settembre troviamo protagonisti Marco e i suoi quattro amici: Andrea, Lucia, Mirella e Stefano e i due romanzi hanno un tema fondamentale il valore dell’amicizia e lo spirito di gruppo, secondo te non sono componenti che sono andati un po’ perdendosi con il passare del tempo anche per via di un diverso modo di comunicare? Essendo un Young adult e quindi anche un testo di formazione quale insegnamento possiamo prendere da loro e ti chiedo spesso sono proprio i più piccoli a sostituirsi agli adulti dando loro delle piccole e semplici lezioni di vita?
CP Ho la fortuna di andare spesso a parlare con i ragazzi delle scuole medie e dei primi anni delle superiori, poi, come ho già detto, ho un figlio e una figlia adolescenti. Questi ragazzi sono diversi da noi, come noi le eravamo dai nostri genitori. Per tanti aspetti sono migliori, anche se a noi adulti piace dire il contrario. Quello che noto, in molti di loro, è il consumare (libri, film, serie televisive…) senza andare in profondità. Macinano prodotti come fossero usa e getta, poi se domandi chi è il regista di quel film che hanno tanto apprezzato, non lo sanno dire. Alla loro età, quando vedevo un bel film, dovevo sapere chi lo aveva girato, e di quel regista volevo conoscere quali altri film aveva fatto, e me li andavo a cercare. Stesso discorso se ascoltavo una canzone in radio, scattava una caccia al tesoro per conoscere l’autore del brano, e a quel tempo non c’era Shazam ad aiutarmi. Mi pare che oggi, nonostante qualsiasi informazione sia a portata di smartphone, ci sia meno voglia di approfondire.
DB Giallo e Cucina ti ospita per la prima volta e curiosiamo sempre un po’ sulla formazione letteraria dei nostri ospiti. Corrado quali sono le tue opere a cui sei particolarmente legato e nel genere thriller-noir ci sono scrittori di riferimento?
CP A livello di autore, tutto Stephen King, meglio se ci troviamo a Castle Rock, tornando al discorso delle piccole comunità. A livello di singole opere torno a Eraldo Baldini con “L’uomo nero e la bicicletta blu”, a “Noi” di Richard Mason, e poi Gillian Flynn con “Sharp Objects” (bellissima anche la serie televisiva).
DB Ringraziamo Corrado Peli per essere stato ospite di Giallo e Cucina nello Speciale dedicato alla Quercia del Myr 2024 e ci congediamo da lui con un’ultima domanda. C’è un nuovo romanzo che attenderà i lettori nel 2025?
CP Qualcosa ci sarà, probabilmente nel 2026.