Oggi Parliamo Con...

Oggi parliamo con… Samuele Zaboi

…..Nella sua mente viaggiavano veloci le immagini di ciò che aveva fatto a Parigi e a Londra. La gente non sospettava di trovarsi a pochi metri da un’assassino e questo suscitò in lui una strana sensazione di piacere e onnipotenza.

E d’altronde al killer piace Londra e Parigi 2 capitali molto belle e vivaci

Questo è uno spunto preso dal libro di Samuele Zaboi uno scrittore emergente che spera di piacere al pubblico. Io che ho letto il libro devo dire che sa come catturare il lettore facendolo sembrare parte della sua storia. Voglio ringraziarti Samuele per aver confermato questa intervista.

Vuoi spiegare al pubblico di GIALLOECUCINA come è nata l’idea per questo tuo lavoro?

Un ringraziamento a te e un caloroso saluto a tutti i lettori di GIALLOECUCINA. L’idea di questo lavoro nasce molti anni fa, quando ancora passavo le giornate tra i banchi di scuola. L’idea di scrivere un romanzo, un thriller, con questa storia, mi ha sempre accompagnato sin da quando ho iniziato a leggere questo genere di racconti. La storia è nata nel tempo, con aggiunte qua e là poi, terminati gli studi, ho trovato finalmente il tempo per scrivere le prime battute. Dopo quel primo passo, tutto è stato molto più semplice e, come si suol dire in questi casi, il resto è storia.

A te piace l’arte ma “anche a lui”…al male piace 

L’arte è il filo conduttore sempre presente nella mia vita. Ho avuto la fortuna di viaggiare molto e poter conoscere nuovi luoghi, nuove culture e visitare monumenti meravigliosi. Studiare storia dell’arte è stata una diretta conseguenza di tutto questo e, naturalmente, l’arte non poteva mancare nel mio romanzo, come non manca nella mia vita. É una parte importante di me e, conseguentemente, della storia di Phobos, dove nulla è stato lasciato al caso. Non nego un mio debito nei confronti di Dan Brown, per questa unione tra arte e thriller, anche se l’utilizzo che ne facciamo è per certi aspetti differente, ognuno con il proprio stile e i propri obiettivi. Credo che l’arte sia un veicolo importante di insegnamento di valori e un mezzo che ci permette di conoscere noi stessi attraverso il passato, più o meno remoto, della nostra cultura.

Dove pensi di ambientare il tuo prossimo lavoro?

Dopo Parigi e Londra, due città di cui consiglio assolutamente la visita (magari, perché no, anche per vedere i luoghi del romanzo), ho pensato a una storia ambientata nel nostro paese, la nostra cara Italia, così ricca di bellezze culturali e artistiche e così sottovalutata dal sentore comune. Non si tratta di un sequel diretto ma alcuni personaggi faranno il loro ritorno, spero gradito dai lettori. L’opera è in fase di stesura ma, senza anticipare troppo, posso svelare, per i lettori di GIALLOECUCINA, che sarà ambientata in un’importante città artistica italiana, conosciuta in tutto il mondo.

Ti confesso che io spesso sono attirata dalle copertine dei libri che mi fanno già immaginare la storia, la tua da cosa nasce?

La copertina credo sia una parte molto importante per un libro o un romanzo. Credo sia un aspetto fondamentale, è l’elemento che crea il primo contatto tra lo scrittore e il lettore, deve far scoppiare il colpo di fulmine. Per questo mi sono affidato a una mia carissima amica, Martina Scardillo, che ha cercato di trasmettere in immagini le mie idee (impresa tutt’altro che semplice). Abbiamo studiato diverse possibilità poi abbiamo deciso di rendere la copertina “parte integrante del libro”, con lo scopo di raccontare già qualcosa, di trasmettere alcune sensazioni presenti nelle pagine del romanzo. Un’immagine apparentemente semplice che nasconde però alcuni segreti che sarà possibile trovare nella storia di Phobos.

E ora come tradizione di questo blog devi dirmi una citazione preferita e una ricetta di cucina che ti piace

Per la citazione scelgo una frase del poeta John Keats, tratta dalla poesia “Ode su un’urna greca”.
“Beauty is truth, truth beauty, – that is all” (La bellezza è verità, verità è bellezza. Questo solo)

– Tra i tanti piatti che adoro vi segnalo un dolce, il mio dolce preferito. La Torta della Foresta Nera, dessert di origine tedesca a base di pan di spagna, cioccolato e panna montata, decorata con ciliege e scaglie di cioccolato. Non essendo pasticcere (per fortuna o purtroppo a seconda dei casi) non sono in grado di realizzarla con le mie mani ma non esito a gustarla non appena mi è possibile.

grazie mille per la chiaccherata e a presto con il tuo nuovo lavoro

Ancora un saluto a tutti i lettori di GIALLOECUCINA.

ADRIANA REZZONICO PER GIALLOECUCINA

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