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Maurizio de Giovanni

Benvenuto su Giallo e Cucina, Maurizio, è un grande piacere poterti fare qualche domanda.

Maurizio de Giovanni è uno scrittore, drammaturgo, sceneggiatore e a breve conduttore televisivo, sì, perché è di pochi giorni fa la notizia che a partire da ottobre condurrà la trasmissione “Per un pugno di libri” su RAI 3.

Ha scritto romanzi di generi diversi, ci ha regalato quattro personaggi seriali: il commissario Ricciardi (il primo), I Bastardi di Pizzofalcone, Mina Settembre e  Sara Morozzi. Autore anche di altri libri che spaziano dal calcio, ai sentimenti, e di spettacoli teatrali che hanno grande successo.

 1.MaBal – Maurizio cominciamo con l’attività che verrà: condurrai “Per un pugno di libri” e credo di non sbagliare pensando che la cosa ti faccia particolarmente piacere perché sei un lettore appassionato e avrai a che fare con i giovani.  Dimmi come ti senti pensando a questa tua nuova sfida?

M.d.G.  Molto emozionato ma mi sento anche una grande responsabilità sulle spalle. Per me sarà un privilegio condurre un programma che ho sempre seguito con passione e che ha al centro i ragazzi e i libri. Perché la lettura è un bene prezioso da preservare e da tramandare.

 

  1. MaBal – A maggio è uscito per Nero Rizzoli “Sorelle, una storia di Sara” che risposta hai avuto da lettrici e lettori?

M.d.G. Le persone a cui piace leggere le storie di Sara sono sempre di più e le ringrazio, ma devo essere onesto: non scrivo per i lettori. Credo che gli unici veri destinatari delle storie, i soli verso i quali lo scrittore abbia un dovere siano i personaggi. A loro si rende conto, perché sono quelli ai quali si è data vita e voce.

 

 

3.MaBal  –  Le storie di Sara si fanno sempre più interessanti per la trama, sono intime e scandagliano i sentimenti umani. In questo caso, il rapporto fra Sara e Teresa, così diverse tra loro, è il fulcro della storia, le due non si frequentano assiduamente, (per ovvi motivi, sapendo l’ambito nel quale hanno agito, nel caso di Sara e agiscono ancora nel caso di Teresa) ma nel momento del bisogno ci sono l’una per l’altra. Teresa è nei guai e Sara lo percepisce e agisce di conseguenza. È questa l’essenza di una sorellanza, spiegabile con l’insondabile destino che ti porta a riconoscere a pelle chi fa per te e sapere che non servono parole per capirsi?

M.d.G.  Certi legami, certe sorellanze, certe condivisioni di emozioni rimangono e permangono sempre nonostante il tempo che passa, la lontananza, le scelte diverse e gli inciampi della vita. Ho fatto questa riflessione: se prendiamo due metalli diversi e li sottoponiamo ad altissime temperature si attaccheranno tra loro. Nel momento in cui li staccheremo tracce dell’uno si troveranno nell’altro. Un dolore o una gioia ti uniscono per la vita. Porterai sempre quelle tracce che ti hanno saldato ad una persona e la memoria di quelle esperienze condivise resisterà al trascorrere del tempo.

 

4.MaBal –   Leggere le storie che hanno come protagonista Sara e in questo caso “Sorelle” mi ha fatto riflettere sul significato di famiglia, pensare ai legami che si creano, ai sentimenti che nascono e non sono legati al sangue ma all’anima. Trovarsi, scegliersi, esserci, trascendono da leggi e regole, tu cosa ne pensi?

M.d.G.  É scontato dire che facciamo meno figli e quindi abbiamo meno fratelli e sorelle e siamo meno connettivi. Michela Murgia ha specificato in una recente intervista che i rapporti emotivi sono superiori a quelli di sangue ed io sposo questa tesi. Questo romanzo, nella fattispecie, parla di questa sorellanza, di questo rapporto molto bello e non scalfito dal tempo che va al di là del sangue. Un rapporto profondo che dura da una vita, che non ha bisogno di frequentazione, degli incontri, ma che è lo stesso molto forte.

 

5.MaBal –   Scrivere di Sara ti consente di occuparti di Storia e scrivere dei misteri che hanno fatto parte della storia del nostro Paese, come ti approcci alla narrazione? Quanta libertà hai come scrittore?

M.d.G.  Ciò che mi interessa è l’approccio narrativo. Mentre il saggista ha bisogno dei documenti e deve accertare i fatti, il narratore invece immagina, può e deve riempire i vuoti con il plausibile, con il verosimile, può scrivere quello che potrebbe essere accaduto ma che non è detto sia successo davvero. Noi scrittori dobbiamo aprire quei cassetti, guardare la Storia con una lente di ingrandimento ma possiamo, poi, focalizzarci sulle micro storie che avvengono all’interno di quel grande quadro.

 

6.MaBal –  Maurizio il giallo (ricomprendendo tutto il genere) sembra avere un buon gradimento fra lettrici e lettori. Da forte lettrice, da un bel po’ di tempo a questa parte, ho difficoltà a leggere libri che mi lascino qualcosa. Qualche tuo collega dice che è ora di cambiare, che serve una svolta, manca l’originalità e spesso si scrive solo in funzione o con l’aspettativa, di diventare una serie televisiva. Proprio con te spesso abbiamo ragionato su come libro e serie TV siano cose diverse. Ti chiedo quindi, come vedi tu la situazione?

M.d.G.   Il romanzo nero italiano è la sezione della letteratura italiana più forte e plurale, in grado di raccontare il Paese nelle sue diversità e di denunciare le sue disuguaglianze perché l romanzo nero racconta una cosa: le imperfezioni. Noi non raccontiamo i muri, ma le crepe, i buchi, le feritoie, l’amore che diventa odio. I per sonaggi sono tanto più riusciti quanto meno perfetti. Poi, personalmente, il mio mestiere è scrivere libri e le serie tv sono un altro prodotto.

 

  1. MaBal – Sarà diventerà una serie Netflix, sei coinvolto in qualche modo? Cosa mi dici di attrici e attori scelti per impersonare i tuoi personaggi?

M.d.G.  Il linguaggio di una fiction è molto diverso da quello di un romanzo, è un linguaggio che richiede le competenze di tante persone, tante competenze, nelle quali non entro nel merito e non intervengo.  Però mi ritengo sicuramente un autore fortunato dal momento che i miei personaggi sono interpretati da attori e attrici bravissimi.

 

  1. MaBal – Negli ultimi tempi, la prima presentazione dei tuoi libri, è un reading teatrale dove coinvolgi musicisti, uno su tutti Marco Zurzolo con il suo sax, e attrici, cito Marianita Carfora, che assieme a te danno voce ai personaggi. Cosa ti ha spinto a farlo?

M.d.G.  Perché credo che il modo migliore per far conoscere un nuovo libro sia farlo parlare, dare voce ai personaggi. Poi ho la fortuna di essere accompagnato da artisti superlativi in grado di trasformare il tutto in magia, facendo emozionare il pubblico e anche me.

 

  1. MaBal – La prossima uscita con quale personaggio e quando?

M.d.G.  Prima della fine dell’anno uscirà un nuovo capitolo della serie di Ricciardi. Ma non posso dire di più.

 

  1. MaBal – Per il nostro blog “Giallo e Cucina” è d’obbligo chiederti se hai un piatto/cibo preferito?

M.d.G.  Questa la so. La genovese.

 

Grazie di cuore a Maurizio de Giovanni per aver risposto alle mie domande!

 

Foto:crediti MAURIZIO DE GIOVANNI OFFICIAL FAN CLUB

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