Intervista a cura di Dario Brunetti
Diamo un caloroso benvenuto su Giallo e Cucina a Davide Pappalardo, in libreria col suo romanzo d’esordio uscito per Edizioni Pendragon editori L’onda nera, partiamo subito con la prima domanda:
DB Ritroviamo Libero Russo alla veneranda età di 77 anni, se l’ex investigatore privato ha perso in dinamicità per i suoi acciacchi dovuti all’età, si avvale del suo acume che lo porterà a effettuare controvoglia un’indagine nella sua Acireale. Un ritorno al passato nel quale evocherà tanti ricordi. Un personaggio che subisce una metamorfosi soprattutto nelle sue abitudini a cosa è dovuta questa scelta? Come nasce l’idea di ambientare questo romanzo ad Acireale?
DP Libero Russo è invecchiato rispetto alle sue precedenti esperienze raccontate nei mie libri, ma non ha perso la sua voglia di essere un ficcanaso e di cercare di credersi Philip Marlowe in certe occasioni, senza averne la caratura. Quindi, quando i suoi pronipoti lo implorano a rientrare in Sicilia per aiutarli perché uno dei due si sente responsabile di un crimine, lui non può fare altro che prendere l’aereo e tornare a casa. Acireale è la cittadina dove sono cresciuto e posso dire con certezza che c’è stata una sorta di richiamo delle radici, ho sentito un’esigenza quasi fisica di ambientare una storia nel territorio da dove provengo. L’onda nera è stata l’occasione per farlo.
DB Darai modo al lettore di scoprire luoghi inesplorati e particolare risalto a questa provincia siciliana per tradizione e la sua storia, ci sveleresti qualcosa a tal proposito?
DP Sì, aver scelto di ambientare nella mia terra offre ai lettori la possibilità di conoscere alcuni luoghi particolari. Oltre al barocco di Acireale e ai panorami sul mare, ho parlato di una piccola zona archeologica, quella dell’area di Santa Venera al Pozzo e di un luogo a me caro e poco conosciuto: Santo Stefano. È situato nel comune di Santa Venerina, tra le borgate di Dagala del Re e Monacella e si tratta di una piccola area boschiva all’interno della quale si trovano i ruderi di un’antica chiesetta bizantina risparmiata da una colata lavica che ha divorato i dintorni. Un posto magico e mistico.
DB Libero Russo è chiamato in causa dai suoi pronipoti Nabucco ed Emma per indagare sulla sparizione di un’antica statua, La Venere dell’Etna, conosceremo tanti personaggi che saranno croce e delizia del romanzo. Ti chiedo come nasce l’idea della storia e spiegheresti ai lettori cos’è l’Onda nera?
DP L’Onda nera è quella schiuma sporca e torbida che avvolge molte coscienze e le travolge. È quel mix di populismo, razzismo, ignoranza e arroganza che spopola sul web e nelle strade. Un problema che nel romanzo ho provato ad affrontare anche con del sarcasmo.
DB Il romanzo affronta una piaga sociale come il razzismo. Che idea ti sei fatto nel corso degli anni viaggiando e conoscendo il nostro paese e per lo più osservandolo attentamente da vicino?
DP Ne ho voluto parlare perché pur facendo intrattenimento, come faccio io con i miei romanzi, non ritenevo più possibile scansarlo. Occorre prendere posizione e schierarsi. Su certi temi non è possibile girarsi dall’altra parte. Il razzismo e la xenofobia ormai sono purtroppo sdoganati ed è una questione trasversale che attraversa in lungo e in largo il paese. A questa deriva culturale, nel mio romanzo oppongo dei personaggi fragili, deboli e difettosi, ma umani. Bisogna cercare e ricercare l’umanità.
DB Essendo su Giallo e Cucina non posso fare a meno di chiederti quale sarebbe il piatto preferito di Libero Russo, e son sicuro che ci svelerai una gustosa ricetta della tipica cucina siciliana.
DP Ce ne sarebbero diversi dalla pasta ca’ sassa e chi mulinciani fritti, con su una bella spolverata di ricotta salata, alla pasta ca’ muddica, con acciughe e pane raffermo abbrustolito, ma per restare al romanzo, visto che è una ricetta citata in un capitolo che ritengo spassoso, dico i puppetti ‘nde pammini di lumia, polpette avvolte nelle foglie di limone, tenere, morbide e aromatizzate.
DB Non posso che ringraziarti di essere stato ospite del nostro sito Giallo e Cucina e ci congediamo con le ultime due domande: quali sono i tre libri a cui sei particolarmente legato? E c’è un altro romanzo in arrivo?
DP Solo tre? Mi fermo ai primi che mi sono venuti in testa ma molti altri stanno affollando la mia mente: It di Stephen King, vero romanzo di formazione del Novecento; La Camera Azzurra di Simenon, un gioiellino raccontato in un modo magistrale, Trilogia della città di K. di Agota Kristof, straniante e straziante.
Sì, c’è un altro romanzo, attualmente in lavorazione. Si tratta di una storia di amore e lordure, di riscatto possibile, di giustizia o di vendetta. È la storia di un gruppo di ragazzini che incontra un orco, in carne ed ossa, e che a distanza di anni ha la possibilità di prendersi una rivincita. Riusciranno a farlo o saranno nuovamente sconfitti?