Rae Foley, pseudonimo di Elinore Denniston, giallista statunitense, nacque il 20 settembre 1900 e morì il 24 maggio 1978. Nella sua prolifica carriera usò anche altri due pseudonimi: Dennis Allan, con cui debuttò nel 1936 con House of Treason (La casa del tradimento), e, negli ultimi anni, Helen K. Maxwell (precisamente dal 1970).
Vissuta nel Nord Dakota fino al conseguimento della laurea, la Foley si trasferì successivamente nell’Est e trascorse alcuni anni a Manhattan, collaborando con alcune riviste letterarie. Quando però decise di intraprendere a tempo pieno la professione di scrittrice, ritenendo l’ambiente di New York troppo caotico e dispersivo, si trasferì nel New England dove scrisse e rimase fino alla morte, in un villino appartato in mezzo ai boschi, poco lontano dalla tranquilla cittadina di Sherman, nel Connecticut.
Oltre ai romanzi gialli, la Foley scrisse anche libri per ragazzi e romanzi storici. Il mystery tuttavia appare il suo genere più praticato, e moltissimi suoi gialli risultano tradotti in italiano e graditi ai nostri lettori. “Quando i lettori mi scrivono” dichiarò in un’intervista, “dicendo che nei miei libri trovano un momentaneo sollievo dalle angosce della vita quotidiana, io mi sento pienamente appagata.”
Autrice molto prolifica, la Foley per scrivere un giallo pare che impiegasse da un minimo di sei settimane a un massimo di tre mesi. Della sua folta bibliografia in giallo – da ricerche che abbiamo personalmente svolto – emergono ben 26 gialli editi in versione italiana, quattro in più rispetto a quelli finora noti ai nostri bibliografi. Queste edizioni sfuggite ai collezionisti italiani appaiono edite da piccoli editori, talvolta anche minimi (Casini, Giumar, Garden), mentre per tutti gli altri titoli la Foley figura sempre e solo nel catalogo dei Gialli Mondadori [GM]:
– 1950, The Hundredth Door (I delitti non si ereditano, GM n. 344, 1955);
– 1954, Dark Intent (Un uomo per tutte le passioni, GM n. 1600, 1979):
-1955, Death and Mr Potter (La morte e Mr. Potter, GM n. 425, 1955);
– 1956, The Last Gamble (Una partita disperata, “I Gialli del Secolo”, Casini, 1958);
– 1957, Run for Your Life (In extremis, signor Potter!, I Gialli Giumar, 1960);
– 1961, It’s Murder, Mr Potter! (Di odio si muore, GM n. 1564, 1979);
– 1962, Repent at Leisure (Il capolavoro di Mr. Potter, GM n. 1658, 1980);
– 1964, Fatal Lady (Fatal Lady. GM n. 1574, 1979);
– 1966, Scared to Death (Il prezzo della verità, GM n. 993, 1968);
– 1967, Fear of a Stranger (Complesso di colpa, GM n. 1036, 1968);
– 1967, The Shelton Conspiracy (Il lastrico dell’inferno, GM n. 1545, 1978);
– 1968, Nightmare House (Ore 13: Waldford Astoria, GM n. 1108, 1970);
– 1968, Malice Domestic (Assassini in famiglia, GM n. 1625, 1980; poi 2011);
– 1970, A Calculated Risk (Il sospettato ringrazia, I Gialli Longanesi n. 86, 1973);
– 1971, This Woman Wanted (La spirale della paura, GM n. 1232, 1972);
– 1971, Ominous Star (Il vaso di Pandora, GM n. 1259, 1973);
– 1972, Sleep Without Morning (Gli amici dell’assassino, GM n. 1282, 1973);
– 1972, The First Mrs Winston (La prima signora Winston, GM n. 1317, 1974);
– 1973, Where is Mary Bostwick? (Che fine ha fatto Mary Bostwick?, Garden Editoriale, Milano, 1995);
– 1973, Reckless Lady (Donna temeraria, GM n. 1382, 1975);
– 1974, One O’Clock at the Gotham (Ricca da morire, GM n. 1369, 1975; poi ne Gli speciali del Giallo Mondadori, n. 103, Matrimoni difficili, 2022);
– 1974, The Brownstone House (La casa della violenza, GM n. 1390, 1975);
– 1975, The Barclay Place (I segreti di Barclay Place, GM n. 1457, 1977);
– 1976, Where Helen Lies (New York: novantunesima ovest, GM n. 1506, 1977);
– 1976, Put Out the Light (Requiem per un amore perduto, GM n. 1521, 1978);
– 1977, The Slippery Step (Troppi nomi per un morto, GM n. 1891, 1985).
Caratterizzata da un tipo di suspense più glamour rispetto ad altri colleghi del ventennio 1950-70, la Foley nei suoi romanzi fonde intrecci da mystery classico con trame in bilico tra amore e pericolo (love and danger). Spesso le sue storie sono basate più sulla suspense che sul thrilling, con il lettore che viene messo a conoscenza di indizi ed eventi ancora sconosciuti ai protagonisti, in modo che a prevalere sia la tensione sul modo in cui i personaggi usciranno dalle situazioni di pericolo e, soprattutto, se ne usciranno.
Lo stile della Foley risulta semplice, i dialoghi concisi quando non telegrafici. Quanto alle ambientazioni, i gialli della Foley appaiono in parte collocati nell’amato Connecticut, in parte a New York. Questi ultimi, in particolare (esemplare, al riguardo, New York: novantunesima ovest), guidano il lettore per le strade e i quartieri della città, con un coinvolgimento a volte molto più intenso rispetto a testi di autori più famosi.
Se il protagonista statisticamente più ricorrente nei gialli della Foley è Mr. Potter, la maggior parte dei suoi libri non ha però un personaggio fisso, bensì piuttosto uno schema fisso: una ragazza, intraprendente ma indifesa, avvolta da una sottile rete di minacce, in un crescendo di tensione, fino all’immancabile (e canonica) catarsi finale. Due trame possono risultare emblematiche. Ne I segreti di Barclay Place Maggie Barclay vorrebbe prendere possesso di Barclay Place, la grande casa che domina la cittadina di Barclaysville, nel Connecticut, disabitata da quando vi sono morti tragicamente i suoi genitori. Però c’è chi la sconsiglia, e chi tenta con ogni mezzo di impedirglielo, a partire da Gerald Stephens, l’amministratore dei suoi beni, impegnato a persuaderla a svernare a New York. Ma chi sono veramente gli amici? E i nemici? E chi sono le persone invisibili che le creano intorno un’atmosfera di terrore?
E anche in New York: novantunesima ovest al centro del mistero c’è una ragazza, Helen, che si risveglia nella squallida stanza di un albergo senza ricordare nulla del suo passato. Ha con sé una borsa dozzinale, un anello di grande valore e una fede nuziale molto più grande del suo dito, una manciata di dollari, un ritaglio di giornale con un’offerta d’impiego presso un istituto di ricerche, e una busta, vuota, indirizzata a una certa H. Carter. L’indirizzo sulla busta – quello del titolo – è l’unico indizio di partenza per la povera Helen, ma, arrivata sul posto, ai suoi occhi appaiono soltanto i resti di un albergo semidistrutto dal fuoco…