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Alla ricerca del Libro Perduto

Le bambine dell’Avana non hanno paura di niente di Bianca Pitzorno, Saggiatore
Auguro a tutte le allodole e a tutte le farfalle-fiore di poter volare libere e di veder realizzati i loro sogni!

27Questa volta tocca a Bianca Pitzorno, conosciuta soprattutto per la sua produzione di libri per l’infanzia. “Le bambine dell’Avana non hanno paura di niente” è il libro che propongo questa volta.

Prima di tutto qualche nota biografica sull’autrice.

Bianca Pitzorno é nata nel 1942, ha scritto tantissimi romanzi, molti dei quali sono considerati dei veri e propri classici della letteratura per l’infanzia. Ha una straordinaria capacità di entrare nel mondo dei più giovani con una sensibilità unica, creando personaggi in cui i lettori, di ogni età, possono riconoscersi. Oltre a scrivere, Bianca Pitzorno è anche traduttrice e saggista, e ha lavorato a lungo in televisione, collaborando a diversi programmi culturali. È una donna che ha sempre avuto a cuore temi sociali importanti, come l’uguaglianza, la parità di genere e i diritti dei bambini, e questo traspare nei suoi libri. Pitzorno è apprezzata per il suo stile semplice e diretto, che arriva al cuore dei lettori senza bisogno di orpelli. Le sue storie parlano di libertà, di emancipazione, di piccoli e grandi sogni, temi che rendono i suoi libri non solo piacevoli, ma anche profondi. I suoi libri, pur trattando temi complessi come l’emancipazione femminile, la giustizia sociale e le disuguaglianze, lo fanno attraverso storie coinvolgenti e personaggi con cui è facile empatizzare. Questo li rende adatti sia ai giovani lettori che agli adulti. Le protagoniste femminili dei suoi libri sono spesso modelli di forza e indipendenza, il che ha contribuito a rendere Bianca Pitzorno amata e apprezzata dalle giovani lettrici che spesso si ritrovano nelle sue storie. Pitzorno ha pubblicato libri a partire dagli anni ’70, e le sue opere continuano a essere ristampate e utilizzate nelle scuole. Titoli come *Ascolta il mio cuore* sono diventati classici per diverse generazioni di lettori italiani. Oltre al successo in Italia, alcuni dei suoi libri sono stati tradotti in altre lingue, estendendo la sua notorietà anche a un pubblico internazionale.  Ha ricevuto numerosi riconoscimenti nel corso della sua carriera, che testimoniano il valore della sua opera sia nel panorama della letteratura per l’infanzia che in quello più ampio della letteratura italiana.

Recensione

Si tratta di uno strano romanzo, ci sono le storie di tre bambine, con estratti dai loro diari, che permettono di conoscere la storia di Cuba, arricchiti da interviste e capitoli curati e scritti da Bianca Pitzorno.
I miei primi dodici anni” di Mercedes de Merlin nata a Cuba nel 1789 e morta a Parigi nel 1852 racconta della sua infanzia. Alla fine delle pagine del diario, nel capitolo “Come andò a finire” è Bianca Pitzorno che ci racconta cosa ne è stato di Mercedes.
La seconda autobiografia è quella di Renée Mendez Capote nata nel 1901, intitolata “Memorie di una cubanita nata con il secolo“, la sua infanzia coincide con anni di grande fervore che seguono la guerra d’indipendenza. Anche qui troviamo il capitolo “Come andò a finire” che ci racconta della vita di Renée dopo il suo primo grande dolore. Dopo il capitolo “Millenovento. La Repubblica“, di Bianca Pitzorno,  troviamo il terzo diario, quello di Soledad Cruz Guerra intitolato “Sotto il pino Amor grande“. Soledad è una giornalista e scrittrice cubana nata nel 1952, che grazie al trionfo della rivoluzione frequentò le suole fino a laurearsi ed è proprio quello che Pitzorno ribadisce nel capitolo conclusivo.

Un capitolo dedicato alle interviste curate da Bianca Pitzorno precede l’ultimo capitolo “Come andrà a finire” dove Pitzorno partendo dal 2001 racconta di Cuba.

L’ultimo paragrafo del libro recita: “Auguro a tutte le allodole e a tutte le farfalle-fiore di poter volare libere e di veder realizzati i loro sogni; di poter diventare, a prescindere da quanto guadagnano o loro genitori, dottoresse, ballerine, maestre, scienziate, esperte di computer, pilote di aerei e, perché no? pelotere.

Trama

È possibile raccontare un luogo a partire dall’infanzia di chi vi è nato? Con una forma originale e diversa di narrazione, Bianca Pitzorno ha ripercorso duecento anni di storia di Cuba attraverso le testimonianze delle sue bambine, di ieri e di oggi. Mercedes, una piccola creola, è nata nell’anno in cui inizia la Rivoluzione francese, quando l’isola è ancora saldamente in mano alla Spagna. Renée vede la luce nel 1901, insieme alla Repubblica sorta dopo mezzo secolo di guerre per l’indipendenza e subito controllata dai vicini Stati Uniti. Soledad cresce in una povera famiglia di contadini dopo il colpo di stato di Batista, e solo grazie al trionfo della Rivoluzione riuscirà non solo a studiare ma a diventare ambasciatrice culturale presso l’UNESCO. Questo libro è la voce di una “straniera” che conosce il rispetto per gli altri popoli e ne sa raccontare sia l’epica che il quotidiano.

Dettagli

  • Genere: narrativa
  • Copertina flessibile: 416 pagine
  • Editore: Il Saggiatore 16 marzo 2011
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10 : ‎ 8856502275
  • ISBN-13: 978-8856502275

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