Vietato uccidere
«A uccidere le persone non erano i proiettili, le lame, i pugni in faccia. Erano i sentimenti. Soprattutto i sentimenti trascurati. A volte lasciati al freddo, a congelare. A volte abbandonati sulle rive di un lago, nel mezzo del nulla. Lasciati lì a invecchiare, a imbizzarrire». Un omicidio, un hotel di lusso pieno di sospettati e un colpevole apparentemente in trappola. Ma, come Gamache ben sa, un predatore messo all’angolo è il più pericoloso di tutti. È estate e Armand Gamache e sua moglie stanno festeggiando il loro anniversario di matrimonio in uno degli alberghi più eleganti del Québec. Ma non sono soli. Anche la facoltosa famiglia Finney è arrivata per rendere omaggio al capofamiglia. E mentre il caldo aumenta e l’umidità si avvicina, un violento temporale lascia dietro di sé detriti e macerie, ma anche un cadavere. Toccherà a Gamache dissotterrare segreti e rivalità sepolti da tempo e trovare il colpevole. Il quarto titolo della serie dell’ispettore capo Gamache e di Three Pines.
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Louise Penny è l’inventore del commissario Armand Gamache, personaggio di carta che abita nel Quèbec, che torna in libreria con una nuova avventura, narrata nel libro intitolato Vietato uccidere, pubblicato da Einaudi. Un giallo classico, che non delude, molto avvincente ed intrigante.

In realtà questo volume è il quarto della serie del commissario, ma in Italia è stato pubblicato soltanto ora, perché la pubblicazione italiana non ha seguito l’ordine cronologico della serie. Questo , comunque, non rappresenta un ostacolo alla lettura perché i volumi di Louise Penny hanno tutti una conclusione autonoma e possono essere letti in totale autonomia.

Siamo in una calda estate, e l’ispettore Gamache e sua moglie hanno deciso di riposarsi e di godersi un po’ di refrigerio, soggiornando nell’hotel più esclusivo del Quèbec: il Manoir Bellechasse, dove:

“il Manoir Bellechasse aveva un che di innaturale fin dal principio. Era di una bellezza stordente, con i tronchi lisci e dorati che scintillavano. Interamente di legno, si ergeva in riva al Massawippi, padrone del lago come i Grandi Predatori Industriali erano- inevitabilmente, sembrava- i padroni di ogni cosa.”

Lì si trovano a stretto contatto con un’altra famiglia illustre: i Finney, radunata per festeggiare il capostipite. Gamache nota in loro, da subito, un che di indefinito:

“Una strana famiglia. Fanno tanta strada per stare insieme e poi si ignorano a vicenda.”

Scoppia un violento temporale, e con detriti e rifiuti vari, porta anche un bel cadavere. Così Gamache non può esimersi dall’indagare.

Nota immediatamente che i Finney hanno molto da nascondere e scopre di:

“Antichi rancori, segreti a lungo covati, gelosia e arrivismo.”

Non solo: anche il perfetto personale dell’hotel, all’apparenza, viene coinvolto in prima persona. Nessuno sconto. E allora, l’assassino dove si cela? Tra i membri di una famiglia, con molte pecche e poco amore, oppure tra il personale dell’albergo, abilmente celato sotto mentite spoglie? Perché è bene tenere a mente che:

“A uccidere le persone non erano i proiettili, le lame, i pugni in faccia. Erano i sentimenti. Soprattutto i sentimenti trascurati. A volte lasciati al freddo, a congelare. A volte abbandonati sulle rive di un lago, nel mezzo del nulla. Lasciati lì ad invecchiare, a imbizzarrire.”

Con uno stile fluido e preciso, Louise Penny ricostruisce un enigma dal sapore retrò, che fa suo un vecchio motto per cui le famiglie sono infelici, ognuna a suo modo. Spesso nascondendo il marciume sotto un bel tappeto persiano.

Il libro propone una indagine che coinvolge tutti i personaggi che costituiscono il romanzo, soprattutto da un punto di vista psicologico ed intimistico.

La lettura è consigliata ad un amante del genere noir classico alla Agatha Christie, e poggia i suoi pilastri nelle indagini minute condotte dal protagonista di professione, il commissario Gamache. La trama è compatta e ben congegnata, il finale sorprendente. I personaggi e le ambientazioni sono minuziosamente descritte, e creano un’ottima atmosfera narrativa. A chi ama questa autrice e i suoi libri, questo è una nuova chicca letteraria, per gli altri un romanzo giallo di qualità per descrizione ottima di personaggi ed ambientazione, e dal narrato curioso e molto avvincente. Alla prossima avventura, commissario Gamache!

 

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