Recensione a cura di Elio Freda
Siamo alla resa dei conti e stavolta è l’intera città di Promise Falls ad essere in pericolo, l’assassino ha decisamente alzato il tiro. È in questo crescendo di pericolo che ci troviamo all’inizio di questo terzo e ultimo capitolo della trilogia a cui è affidato il compito di sciogliere tutti i fili che sono rimasti in sospeso. Il numero 23 che sin dall’esordio della storia ha caratterizzato una sorta di enigma nell’enigma, sarà la chiave di volta per arrivare a dama… o forse no.
Questo terzo capitolo è sicuramente dei tre quello che scotta, il libro che non si riesce a metter giù vista la quantità di risposte che contiene e la curiosità che è riuscito a suscitare l’Autore nei libri precedenti. Linwood Barclay si trova nel suo habitat preferito e gioca il giusto con il lettore al gatto con il topo, senza esagerare e mantenendo così sempre alta la tensione. Il romanzo è un susseguirsi di soluzioni e colpi di scena che non lascerà delusi gli appassionati del genere.
Il detective Duckworth, vista soprattutto la mole fisica, sembrerà vacillare e quasi il personaggio sbagliato nel posto sbagliato, l’uomo meno adatto a intraprendere una disperata corsa contro il tempo e questo non farà altro che alimentare la curiosità e la voglia di arrivare a leggere l’ultima pagina.
In conclusione, i tre romanzi sono stati tutti di mio gradimento, anche se il secondo dei tre non può essere considerato un libro a sé ma ha una sua ragion d’essere solo come “ponte” tra primo e terzo episodio della trilogia. Per chi ama il thriller e non ha approcciato questo autore è sicuramente un suggerimento di lettura che mi sento di fare, anche perché nel suo complesso parliamo di un migliaio scarso di pagine che vedrete voleranno via in fretta. Per chi si voglia avvicinare al thriller di buona fattura mi sento comunque di consigliare Linwood Barclay, magari iniziando da qualche titolo precedente per non dover affrontare una siffatta mole di pagine.