Un giorno solo – Felicia Yap
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Un giorno solo – Felicia Yap

Trama

Una cittadina addormentata nei pressi di Cambridge, immersa nell’umido clima inglese. Qui, nella sua bella casa, Claire Evans si sveglia e, come ogni mattina, è costretta a consultare il suo diario elettronico per sapere chi è l’uomo accanto a lei. “Nome: Mark Henry Evans. Età: 45 anni. Occupazione: romanziere con ambizioni politiche. Ci siamo sposati alle 12.30 del 30 settembre 1995 nella cappella del Trinity College. Alle nozze hanno assistito nove persone”. Ogni mattina, Claire deve reimparare tutto, o quasi. Perché lei, come molti altri, appartiene alla grigia maggioranza dei Mono: persone il cui cervello, dopo i diciotto anni, non è più in grado di accumulare nuova memoria, e che dunque ricordano soltanto il giorno prima. I Duo come suo marito Mark, invece, hanno una marcia in più: riescono a ricordare fino a due giorni prima. Quarantotto ore. Ventiquattr’ore di superiorità. In un mondo del genere, in cui l’unica cosa che ti lega a ieri è il tuo iDiary, anche per le tue stesse emozioni devi affidarti alle parole che hai scritto. Se sei triste, non sai perché. Se hai paura, non sai perché. E Claire ha paura. Tutti i giorni. Specie da quando Mark è stato accusato dell’omicidio di una donna. In una corsa contro il tempo, prima che Mark stesso dimentichi ciò che ha fatto, Claire dovrà scoprire, aiutata dal detective Hans Richardson della polizia del Cambridgeshire (un uomo che a sua volta lotta con la propria, fallibile memoria), chi ha ucciso quella donna e soprattutto chi è davvero suo marito.

Recensione a cura di Francesca Mancini

Un esordio originale quello di Felicia Yap: immaginare un mondo diviso tra persone Mono e Duo, costrette ad aggiornare e consultare quotidianamente il proprio iDiary (inventato, nel libro, da Steve Jobs ndr) per ricordare e costruire una memoria che viene quasi completamente resettata ogni 24 o 48 ore, trasporta il lettore in una realtà distopica. L’ambientazione quindi, risulta essere molto più di uno sfondo sul quale si sviluppa questo thriller psicologico.

Singolare ed inusuale anche la narrazione: il libro è diviso in capitoli che hanno come titolo il nome del personaggio di turno che, parlando in prima persona, ci offre il suo punto di vista, la sua prospettiva, sugli sviluppi della storia. Nel caso del detective che segue le indagini, oltre a portare il suo nome, i capitoli hanno una specifica temporale, un conto alla rovescia delle ore che mancano al termine della giornata e quindi alla risoluzione del caso, prima che la memoria scompaia lasciando il posto solo a quanto annotato sull’iDiary.

All’interno di questa realtà inventata, oltre all’omicidio sul quale investigare, l’autrice affronta temi delicati e difficili come la depressione, i disturbi psicologici e l’amore, nell’accezione globale del termine: l’amore che tradisce, che può portare alla follia o essere immaginario, ma anche l’amore che salva e che è redenzione.

Felicia Yap riesce a tenere alta la suspense senza cedimenti né sbavature: è un thriller senza alcun dubbio diverso dagli altri e che consiglio vivamente.

 

Dettagli

  • Genere: Thriller
  • Copertina flessibile: 400 pagine
  • Editore: Piemme (30 Gennaio 2018)
  • Collana: Piemme
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8856662736
  • ISBN-13: 978-8856662733
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