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Nel Värmland, regione di torbiere e boschi infiniti nella Svezia centrale, è arrivato l’autunno, tempo di caccia all’alce. Petra Wilander, alla guida della stazione di polizia di Hagfors, è pronta per una nuova battuta insieme alla sua squadra. Dopo ore di appostamenti tra abeti e cespugli di mirtilli, alla fine di una giornata dove più spari sono riecheggiati a lungo tra le montagne, due membri del gruppo non fanno ritorno: un uomo è morto e una ragazzina di tredici anni è scomparsa. Potrebbe essere stato un incidente? O è più probabile che qualcuno abbia approfittato dell’annuale raduno per regolare dei conti in sospeso? Mentre le indagini seguono il loro faticoso corso, anche la stampa si butta a capofitto sul caso. Magdalena Hansson, reporter del Värmlandsbladet che rischia di ritrovarsi disoccupata a causa dei tagli minacciati dall’alto, vede in quella morte sospetta l’occasione per rilanciare la testata locale per cui lavora. Si è lasciata alle spalle la redazione di un grande quotidiano della capitale per tornare alla cittadina della sua infanzia, desiderosa di offrire ai suoi figli una vita più semplice e protetta. Nessuno come lei conosce luoghi e persone di quella piccola comunità isolata: la sua esperienza, unita all’ostinazione e al garbo che le sono propri, può risultare decisiva per andare a fondo del caso e degli scomodi segreti che racchiude. Nella cornice di una natura selvaggia e magnifica, divisa tra la passione per un lavoro senza orari e l’amore profondo per la sua famiglia, dopo i lunghi e solitari mesi della maternità, Magdalena Hansson decide di chiudere un occhio sui sensi di colpa e di riprendersi le emozioni di un’inchiesta ad alto tasso di adrenalina.
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Siamo al terzo capitolo della serie ambientata nella contea del Värmland in Svezia dove ritroviamo, questa volta, Petra Wilander, capo della stazione di Polizia di Hagfors, impegnata nella battura di caccia all’alce con la sua squadra di cacciatori. La vicenda si incentra sulla ricerca del cacciatore Pär e della figlia Alva, che non fanno ritorno alla base alla fine della giornata di caccia.

La Schulman, ambientando i suoi romanzi nelle zone in cui vive realmente, ha la capacità di catapultarci nelle vere atmosfere nordiche, facendoci vivere i medesimi ambienti e le stesse emozioni provate dai personaggi dei suoi libri.

Anche questa autrice, come ad esempio la Lackberg, utilizza il binomio polizia-giornalista nei suoi romanzi. Accanto al personaggio di Petra, è infatti presente anche Magdalena Hansson, una giornalista di un’importante testata locale che, con la sua curiosità per i casi di cronaca e la sua invadenza, che a volte può risultare un po’ antipatica, investiga spesso in parallelo alla polizia, mettendosi sempre in pericolo.

Oltre alla risoluzione del caso vero e proprio, si indaga anche nella vita privata dei cacciatori e spesso, andando a scavare nell’intimo dei personaggi, si scoprono dettagli che si riveleranno fondamentali per la risoluzione del caso.

Se ci si vuole immergere nel freddo autunno nordico, è un libro che consiglio assolutamente di leggere!

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