In un periodo non ben precisato, in un borgo semi abbandonato, Scisciano tra i castelli di Jesi, va a rifugiarsi Neri, un ex giornalista di guerra, uno scrittore giunto a un punto della sua vita in cui la ricerca della pace pare una priorità assoluta. Neri è originario del borgo e conosce molto bene quella zona delle Marche e nel riprendere alcune vecchie abitudini, come quella di pranzare alla locanda di Jolanda a Cupramontana, non lontano da Scisciano, ritrova vecchi amici e nuovi conoscenti che saranno la sua distrazione, fuori dal tempo e dallo spazio. Ciò che Neri non immagina è che la tranquillità di Cupramontana sta per essere sconvolta dalla scomparsa di un prete. Mai e poi mai il nostro protagonista avrebbe immaginato che un centro così piccolo come Cupramontana potesse rivelarsi un concentrato di storie, leggende antiche e addirittura un centro storico-artistico.
Sergio Ramazzotti è un autore dalla cultura straordinaria che riporta nel romanzo con la naturalezza tipica di chi mastica l’arte, la storia, la letteratura e la cultura classica come pane quotidiano. Innumerevoli infatti sono le citazioni e a rendere più coinvolgente la lettura è la straordinaria abilità nel far comprendere detti e termini del dialetto marchigiano quale linguaggio necessario per relazionarsi con i personaggi. Un romanzo diverso dal solito, un giallo accattivante e soprattutto un bel viaggio in una zona d’Italia molto poco conosciuta.