Trama
Giorgio Martinengo riesce a trovarsi lavoro anche durante un pranzo di Natale con i parenti. Tutta la famiglia, che di rado si riunisce al completo. La famiglia di Giorgio non si ama come tante altre al mondo e quando la magna Luisa, sua zia, gli propone un’indagine patrimoniale su suo marito, quell’idea in Giorgio si rafforza. Livio Baudino, lo zio mandrogno, il parente acquisito un po’ spaccone ha messo Betesio, lo zio matto, in una costosa e prestigiosa casa di cura a San Costantino Belbo, piccolo comune della Langa. La retta è alta ma Livio Baudino non si fa il minimo scrupolo e oltre ad accollarsi quella spesa riesce a condurre uno stile di vita sontuoso. E senza toccare le finanze di famiglia. Questo inquieta magna Luisa e incuriosisce Giorgio che accetta. Poco tempo dopo, è contattato da una ditta di Alba, l’Eno Drink, specializzata in bevande isotoniche e bibite a base di mosto non fermentato, una derivazione dell’indotto dall’inflazionato mercato vinicolo. Giacosa, il titolare, sospetta che il suo braccio destro, il giovane e ambizioso Derek Bosso, conduca il doppio gioco con una ditta concorrente. Un ingaggio classico per Martinengo che grazie alla sua esperienza non trova particolarmente difficile da eseguire. Le cose cominciano a prendere una piega amara quando sembra che il contatto di Derek Bosso con la concorrenza sia l’affascinante Melissa Pozzo, moglie di Alessandro Baudino, il fratello minore di Livio Baudino, il quale grazie anche al suo supporto, ha appena avviato una società che si occupa delle stesse bevande della Eno Drink. Come se non bastasse, è proprio Alessandro Baudino a cercare Giorgio e ingaggiarlo per indagare sulla presunta infedeltà della moglie e il tutto mentre le indagini su Livio portano a società sospette e a una cooperativa di Canelli in odor di caporalato. Intanto, durante un torrido settembre, si preparano le vendemmie. Indagini multiple, grane di famiglia, mafie dall’est e l’aiuto di un outsider dai modi spicci e le mani pesanti attendono Martinengo e sarà tutto più difficile.
Recensione a cura di Dario Brunetti
Gradito ritorno di una delle più pregevoli penne della casa editrice Frilli, si proprio lui, sto parlando del buon Fabrizio Borgio, creatore dell’investigatore privato Giorgio Martinengo che lo incontriamo a cena il giorno di Natale con tutta la sua famiglia. Incredibile ma vero! E come recita quel proverbio: “ I panni sporchi si lavano in casa “ ecco i lettori sono serviti perche proprio il romanzo si intitola Panni sporchi per Martinengo.
Per dirla tutta ci avreste mai scommesso che l’autore abbia concentrato il suo ultimo romanzo in un’indagine familiare ? Beh io sinceramente no soprattutto quando in famiglia ti ritrovi dei PARENTI SERPENTI per citare una delle ultime pellicole del grande regista Mario Monicelli.
Così Borgio decide di uscire dal genere noir-poliziesco e di dedicarsi a una storia prevalentemente noir, il protagonista viene chiamato in causa da ben due componenti familiari per indagare su altri rispettivi due parenti, così entrano in gioco tradimenti e sporchi interessi.
Un’indagine privata da dover affrontare con piglio deciso senza mezze misure e non calcolando che ha di fronte proprio i suoi famigliari, così Giorgio Martinengo anche se poco sereno e particolarmente intristito interiormente dovrà assicurare il colpevole alla giustizia che sarà costretto a pagare per le sue nefandezze.
In questo romanzo viene trattato un tema sociale che non può lasciare indifferenti i lettori: il fenomeno del caporalato nelle vigne.
Ancora oggi secondo me molti produttori di vino non inquadrano esattamente o sottovalutano questo meccanismo perverso, infatti lo sfruttamento della manodopera è gestito dalla malavita organizzata.
Spicca notevolmente la descrizione degli ambienti e delle atmosfere nelle Langhe al confine tra Asti e Cuneo dove il personaggio principale vive in una cascina che appartiene alla nonna ormai defunta, in compagnia del suo gatto, accarezza i bei momenti di pace interiore e di solitudine, così Giorgio si sente un un uomo libero che non deve dar conto a nessuno o quasi nel momento in cui veste i panni di investigatore privato, così Borgio grazie alla sua abile dote narrativa sembra rievocare autori del calibro di Cesare Pavese, uno dei maggiori intellettuali italiani del XX secolo e del partigiano e drammaturgo Beppe Fenoglio.
Accantonando per una volta forse i plot classici del genere per il quale si è contraddistinto con grande successo , lo scrittore astigiano ci offre un noir atipico dove sicuramente si completa dal punto di vista della maturità, forse acquisita già da un po’ di tempo abbinata al suo grande stile narrativo che gli va doverosamente riconosciuto.
Buona lettura !
Dettagli
- Editore : Frilli (23 novembre 2020)
- Genere : Noir
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 224 pagine
- ISBN-10 : 8869434788
- ISBN-13 : 978-8869434785