Contrariamente a quello che potrebbe fare pensare il titolo, questo giallo dalla struttura classica, con un ben congegnato finale in cui la soluzione si ribalta più volte, non ha al centro il mondo dello spiritismo, ma piuttosto l’educazione sentimentale, – e quindi alla vita tutto court per la centralità di questo sentimento nella maturazione di un uomo – del protagonista, un giovane investigatore privato professionalmente molto in gamba, oltre che figlio d’arte, in cerca di un equilibrio esistenziale, che nel corso della storia troverà con qualche prevedibile fatica..
Così non a caso la vicenda inizia non una fuga dalle responsabilità di una relazione amorosa vissuta pienamente, un problema che assorbirà l’investigatore di più che lo stesso incarico ricevuto di far luce sulla morte di uno studioso pericolosamente attratto da medium e sedute spriritiche.
Il tema dell’evocazione dei defunti è la cornice entro cui si inquadra la trama gialla, coinvolgendo molti personaggi insospettabilmente e morbosamente interessati al dialogo con l’aldilà, il cui tramite nel caso specifico è una singolare figura di sensitiva che, invece di dar vita alle classiche sedute collettive miste per il richiamo dei defunti, si intrattiene da sola con i fantasmi in conversazioni di salotto.
Il diario misterioso di questa donna è un filo conduttore di sangue, procurando la morte violenta a chi ne entra in possesso da parte di un indecifrabile serial killer.
Le vicissitudini dell’indagine si svolgono, con ritmo nervoso e coinvolgente, sullo sfondo di una città della costa laziale immaginaria ma, come dice il nome stesso, Legionaria, simile a molti centri costruiti nel ventennio in quella zona secondo i crismi dell’architettura fascista.