Recensione a cura di Francesca Mancini
A quattro anni dall’ultimo lavoro, Dan Brown torna con “Origin”, un romanzo giallo che ha come protagonista l’ormai famoso, amato e acuto Professor Robert Langdon.
Ritroviamo anche le caratteristiche principali che contraddistinguono i suoi romanzi: descrizioni dettagliate di città, opere d’arte, testi classici e simboli, oltre ad un argomento molto caro all’autore (già evidenziato in “Angeli e Demoni”) che è l’eterna diatriba tra scienza e religione. Dan Brown la riassume così in “Origin”:
Scienza e religione non sono rivali, sono solo due lingue diverse che cercano di narrare la stessa storia. Al mondo c’è spazio per entrambe.
“Da dove veniamo? Dove andiamo?” sono le domande chiave di questo libro a cui Dan Brown cerca di rispondere combinando abilmente teorie complottiste, tecnologia, intelligenza artificiale, fede, ateismo ed evoluzione della specie.
La storia mi ha convinta ed il finale è buono: lascia spazio a spunti, riflessioni e immaginazione di un futuro che è molto più vicino di quanto possiamo intuire.
A mio avviso, consigliato.