Oltre ogni ragionevole dubbio – Francesco Caringella
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Recensione a cura di Achille Maccapani

È davvero curioso per me ritrovare Francesco Caringella quale autore di un legal thriller italiano di indubbio impatto e di forte compattezza nella struttura narrativa e nelle sue più intime articolazioni, soprattutto se penso ai vissuti paralleli miei e suoi. Perché anzitutto Caringella è conosciuto nel mondo del diritto amministrativo come una delle più raffinate penne, sia per quanto riguarda la produzione manualistica (i suoi testi sono stati e sono tuttora tra i più letti e studiati dalle ultime generazioni che hanno avuto o hanno a che fare con la pubblica amministrazione) sia per ciò che concerne la sua attività di magistrato amministrativista (memorabile una sentenza dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato, la n. 15 del 29 luglio 2011  – che portava proprio il nome di Francesco Caringella, quale relatore – sulla qualificazione giuridica degli effetti del silenzio sulla denuncia di inizio attività in materia edilizia, al punto tale da essere studiata ed approfondita in ambito nazionale) sia relativamente alla sua attività di alto supporto presso gli uffici legislativi ministeriali.

Ma il talento multiforme del giurista si contempera altresì con quella che è la forte sensibilità dell’uomo, del narratore, del grande appassionato di gialli, abile e consumato progettista e autore di storie nere efficaci, di trame narrative contraddistinte dai chiaroscuri dell’animo umano, e che si sta di fatto sviluppando in una produzione libraria parallela, dalla quale si denota in modo rilevante come l’uomo di diritto, impegnato – sulla scia del sommo esempio tracciato dal maestro Pietro Virga – a mettere ordine nel disordine creato dal marasma di leggi, sentenze, codici, abrogazioni implicite ed esplicite, trovi uno sfogo significativo proprio nella sua produzione letteraria. Dove emerge un lato decisamente potente, profondo, e intriso di forte amarezza, della sua voce narrativa, nella quale si percepisce l’ineluttabilità delle regole, delle leggi, dei codici, rispetto alle situazioni, ai fatti da giudicare e all’imprevedibilità dell’animo umano. E soprattutto emerge una straordinaria capacità di avvincere il lettore, dalla prima all’ultima pagina, con questa struttura narrativa costruita in modo davvero mirabile.

L’idea di raccontare cosa accade nel segreto della “camera di consiglio” dei giudici popolari e togati riuniti in una caserma, una volta usciti dall’aula di tribunale, rappresenta infatti il leit-motiv dell’intero romanzo. Ma all’interno di questo racconto incalzante, pieno di colpi di scena e inquadrature dedicate ai rispettivi personaggi con pennellate descrittive brevi, fulminanti ed efficaci, si inseriscono i tasselli perfetti delle angolazioni utili a mostrare lo sviluppo dell’intera storia, e nel contempo a far insinuare dubbi ulteriori nel lettore, dimostrandogli come non esista mai un lato unitario della verità, quanto invece si possano considerare valide diverse e ben più incredibili sfaccettature dell’intera vicenda.

Quando si raggiunge l’epilogo, l’autore non si accontenta di sciogliere i nodi scorsoi di tutta la dinamica narrata in poche pagine. Anzi, va oltre: con sette fulminanti capitoli, lo scenario si ribalta, cambia tutta la visualizzazione di origine, ci si rende conto del fatto che l’intera vicenda debba essere ripensata daccapo, e nel contempo la scena conclusiva che si interrompe prima dell’attimo fatale lascia trasparire un finale ancor più sconvolgente di quanto il lettore potesse immaginare.

“Oltre ogni ragionevole dubbio” non è dunque solo un thriller dedicato ai lati oscuri della giustizia, all’analisi dei casi controversi esaminati nelle aule di tribunale, alla spettacolarizzazione degli stessi casi attraverso i talk-show televisivi, ma è nel contempo una forte e amara riflessione sul ruolo della giustizia, capace di suscitare più di un dubbio nel lettore, soprattutto sull’incertezza del diritto, di fronte ai casi concreti più estremi che si possano immaginare (e il cui vero fine si svela proprio, con grande maestria, nelle pagine conclusive). Significativa, a tal scopo, è proprio la riflessione affidata alle parole dell’avvocato Giovanni Affatato, difensore dell’imputata Antonella Altavilla, alla quale si rivolge pochi minuti prima che la corte rientri in aula per formulare il suo verdetto finale: “Un avvocato difensore non deve sapere se l’imputato è colpevole o innocente. Per convincere il giudice deve ragionare come lui, conoscere esattamente le stesse cose che conosce lui. Vale a dire le apparenze. La verità non conta, è inutile, come tutte le cose pure, come la perfezione, come la fatica dell’onestà.”

 

 

 Trama

 

È una fredda mattina di gennaio quando Michele De Benedictis scompare nel nulla. Non ci sarebbero gli estremi per un’indagine di omicidio, ma sui suoi conti correnti il pubblico ministero vede movimenti strani, ancor più sospetti perché tutti con lo stesso beneficiario: la giovane moglie Antonella. Le intercettazioni portano alla luce trame e segreti… e una liaison con Giulio, un musicista spiantato. I due amanti prima si accusano l’un l’altro, poi a vicenda si scagionano, continuando a mescolare le carte anche quando il caso approda in tribunale, e il processo diventa mediatico.

Antonella e Giulio sono innamorati innocenti o una coppia di spietati assassini? A deciderlo sono chiamate otto persone – la Corte d’Assise – diverse per età, cultura, vita. A soffrire della solitudine del giudice – una battaglia muta, una ricerca infinita – è però soprattutto il presidente, Virginia della Valle, che alla Legge ha sacrificato tanto, forse troppo, e che nel caso di Antonella e Giulio vede levarsi i fantasmi di una sentenza sbagliata che non è mai riuscita a perdonarsi…

Francesco Caringella costruisce un legal thriller affilatissimo, un meccanismo a regola d’arte degno dell’indimenticabile classico La parola ai giurati.

 

 

Dettagli

 

  • Genere: Legal Thriller
  • Copertina flessibile: 268 pagine
  • Editore: Mondadori (4 giugno 2019)
  • Collana: Il giallo Mondadori
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8804707992
  • ISBN-13: 978-8804707998
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