Non lasciarmi
Kathy, Tommy e Ruth vivono in un collegio, Hailsham, immerso nella campagna inglese. Non hanno genitori, ma non sono neppure orfani, e crescono insieme ai compagni, accuditi da un gruppo di tutori, che si occupano della loro educazione. Fin dalla più tenera età nasce fra i tre bambini una grande amicizia. La loro vita, voluta e programmata da un’autorità superiore nascosta, sarà accompagnata dalla musica dei sentimenti, dall’intimità più calda al distacco più violento. Una delle responsabili del collegio, che i bambini chiamano semplicemente Madame, si comporta in modo strano con i piccoli. Anche gli altri tutori hanno talvolta reazioni eccessive quando i bambini pongono domande apparentemente semplici. Cosa ne sarà di loro in futuro? Che cosa significano le parole “donatore” e “assistente”? E perché i loro disegni e le loro poesie, raccolti da Madame in un luogo misterioso, sono così importanti? Non lasciarmi è prima di tutto una grande storia d’amore. È anche un romanzo politico e visionario, dove viene messa in scena un’utopia al rovescio che non vorremmo mai vedere realizzata. È uno di quei libri che agiscono sul lettore come lenti d’ingrandimento: facendogli percepire in modo intenso la fragilità e la finitezza di qualunque vita…
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Lieve e delicato come un battito d’ali: ecco la percezione che ho avuto leggendo questo capolavoro.

Con un sussurro Ishiguro affronta una tematica importante. Per mezzo della voce narrante Kathy ci trasporta in una realtà parallela, con garbo, come merita di essere trattata una storia di tale spessore.

Una vicenda bella e terribile, da amare e da odiare, ma che non può lasciare indifferenti, scatenando emozioni forti e domande che, forse, rimarranno senza risposta.

Attraverso i ricordi della protagonista ci immergiamo con delicatezza in un mondo distopico, che non ci piacerà e dal quale vorremmo fuggire, ma il desiderio di sapere e soprattutto la speranza di un epilogo diverso ci spronerà alla lettura.

Le emozioni si rincorrono pagina dopo pagina, strappandoci lacrime e sorrisi, lasciandoci sconcertati e disorientati.

La verità viene a galla lentamente, solo verso la metà del romanzo si inizia a capire e si intravede la terribile realtà. Una scoperta che lascia sgomenti, che fa paura, ma che potrebbe non essere così lontana dalla realtà.

Ishiguro riesce a tenere con il fiato sospeso fino dalla prima pagina. In seguito, quando ci si addentra nella trama, la curiosità di capire e lo sdegno per le ingiustizie subite, tiene il lettore incollato alle parole che si susseguono a ritmo incalzante, fino a giungere a un finale crudele e impietoso.

È un romanzo di amicizia, di consapevolezza e di rassegnazione, trattati con una rara sensibilità, che fa riflettere e porta a risposte quasi inevitabili che, pur se ovvie, ci turbano e ci sconvolgono. Il messaggio che viene lanciato ci scandalizzerà, ci farà arrabbiare ma, purtroppo, è oltremodo reale, molto vicino alla verità, troppo proiettato verso un futuro che ci sfiora e che, forse, è un futuro non molto lontano.

Le domande alle quali veniamo invitati a rispondere creano paura e smarrimento, forse proprio perché ci rendiamo conto che sono attuali e vere.

Penso che chiunque si avvicini a Non lasciarmi non potrà staccarsene con facilità e, soprattutto, non potrà mai dimenticarlo.

 

 

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