Mariani e il secondo colpo
Il questore ha chiesto al commissario Antonio Mariani di indagare su alcune lettere minatorie indirizzate a Claudio Corani, noto imprenditore genovese e unico proprietario della C&C. Non è un incarico, ma un “favore personale”. Mariani accantona l’irritazione e incontra Alberta, la moglie di Corani, perché è stata lei a rivolgersi al questore. Sente anche Stefania Costanzi, la segretaria dell’imprenditore, che è stata la prima a leggerle. Sembra che le minacce siano la conseguenza di un incidente in cui, nell’autunno, ha perso la vita Franco Ratto, un giovane camionista appena assunto. Inutilmente Mariani cerca di parlare con Corani: l’uomo è irreperibile da giorni. Insiste con Alberta perché sporga regolare denuncia, ma lei risponde che quelle assenze non sono inusuali. Che una moglie non si chieda dove va il marito per giorni sembra strano al commissario, come il fatto che un imprenditore possa assentarsi trascurando i propri affari. Due giorni dopo Corani viene trovato ucciso a Sampierdarena: gli hanno sparato alla nuca. Due volte. Non è l’unica stranezza: gli indumenti della vittima non sono adeguati alla sua condizione sociale, il corpo è stato rinvenuto vicino alla torre WTC, dove ha gli uffici la C&C. L’indagine, all’inizio irritante, per Mariani diventa inquietante e risveglia troppi ricordi umani e professionali. A Sampierdarena ha vissuto fino ai vent’anni, a Sampierdarena ha affrontato la sua prima indagine da commissario e anni dopo ha incrociato nuovamente il latitante Luigi Mannini… Sì, i troppi ricordi gli rendono difficile concentrarsi, pure la Petri è meno lucida del solito. Il caso diventa più complesso perché anche la moglie di Corani viene ferita gravemente.
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Dopo la tempesta sembra arrivare un po’ di quiete, in teoria dovrebbe essere così, ma non per Mariani che viene chiamato in causa dal Questore per un favore personale, deve indagare su delle lettere minatorie pervenute al noto imprenditore Claudio Corani, sono delle minacce di morte. Il commissario può negare mai un favore al Questore? Al tempo stesso, dopo quel che era accaduto nel precedente caso che lo aveva profondamente scosso a livello personale e dove era in ballo la vita di sua figlia, accetta masticando un boccone dal retrogusto assai amaro in fin dei conti cercava solo un po’ di serenità e forse una richiesta di tale portata arriva come un fulmine a ciel sereno.

Così lo ritroviamo afflitto e dolente che cerca di mascherare la sua tristezza mettendosi al servizio della legge, Mariani percepisce il fatto che dietro al vero e proprio incarico assegnato sotto forma di cortesia, si nasconde un’indagine che lo vedrà in un secondo momento coinvolto con la sua squadra.

Il Questore è stato interpellato per le minacce di morte, dalla moglie di Coriani, Alberta, e il sospetto è che siano la conseguenza di un incidente mortale occorso a Franco Ratti, neo assunto come camionista per l’azienda di Claudio Coriani. Intanto il noto imprenditore è scomparso nel nulla e Mariani incontra sia la moglie Alberta sia la segretaria Stefania Costanzi, entrambe fanno parte assieme all’imprenditore della nota azienda C&C.

Quando verrà rinvenuto il corpo del noto imprenditore sarà l’inizio di un’indagine particolarmente complessa e piena di insidie, i primi ostacoli saranno ovviamente riscontrabili nella stessa dinamica perché l’uomo è stato ucciso con due colpi di pistola, uno dei due quando era già cadavere.

Questo aspetto insospettisce e spiazza lo stesso Mariani, ma diventerà un elemento chiave proprio nello sviluppo della stessa indagine.

Ad alimentare l’acredine di Mariani verso questa indagine sarà il luogo dove è stato rinvenuto il cadavere, si tratta di Sampierdarena, il commissario ha dei ricordi che l’han segnato dal punto di vista umano, lì si era occupato di uno dei suoi primi casi e aveva dato la caccia a un pericoloso latitante.

L’omicidio di Claudio Corani segna solo l’inizio di una lunga scia di sangue, e così come nel romanzo precedente si alza il livello della tensione.

Mariani e il secondo colpo è il nuovo noir di Maria Masella che riesce a regalare un’altra storia piena di intrighi e di incastri come il genere letterario richiede, il personaggio di Mariani ormai entrato nel cuore dei lettori è plasmato alla perfezione, si rivela come sempre un acuto osservatore che cerca di carpire le debolezze dell’animo umano, ancora di più perché il suo si nutre di tante sofferenze che aggrediscono le sue resistenze.

Il tempo passa e Antonio Mariani non è il commissario di una volta e deve confrontarsi con sua moglie Francesca, in questo romanzo sente la mancanza di una persona di sicura affidabilità come Torrazzi e fa affidamento sull’ispettore Fiorenza Petri e gli altri componenti della sua squadra eppure sembra non bastare!

Quando un’autrice come Masella riesce a trasmettere attraverso il suo personaggio tutte queste sensazioni   ed emozioni, facendole pervenire a noi lettori viaggiando insieme sulla giusta frequenza al punto tale da essere perfettamente in sintonia, vuol dire che nel corso dei lunghi anni ha reso Mariani credibile,  un uomo qualunque, con le sue debolezze, con le cicatrici che a volte sanguinano per un passato che ritorna.

L’autrice a volte lo riduce allo stremo delle sue forze, ma questa peculiarità serve a dare spessore al suo personaggio che non è solo un uomo di legge ma è soprattutto un essere umano che deve affrontare anche le ingiustizie della vita, tanto quanto trovare quel calore famigliare spesso desiderato, eppure anche in questa indagine il commissario è chiamato a rendere giustizia a costo di far riemergere qualche fantasma del passato.

Un’altra prova impeccabile della signora del genere noir, (forse la s maiuscola andrebbe bene) che ancora una volta si è contraddistinta attraverso un romanzo di straordinaria fattura, scritto con la solita maestria, tenendo la storia sempre in perfetto equilibrio con dei personaggi descritti con delicatezza e sensibilità.
Ogni romanzo sottopone un autore o autrice ad un esame, di storie seriali se ne scrivono davvero tante e questa è una delle più longeve, Mariani è un personaggio che è riuscito a raccontarci tanto di se e il mio personale augurio è che continui ancora, forse, se mi posso permettere, chiederei a Masella se riuscisse a strappargli qualche sorriso che vada ad attenuare qualche sofferenza di troppo!

Ottima lettura!

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