Per parlare di questo romanzo parto dal titolo “Magma” che rimanda a qualcosa di incandescente, una melassa dove è intrappolato il dolore che può eruttare da un momento all’altro. Il magma è un sistema complesso fatto di acqua, rocce, sostanze gassose e cristalli. Proprio come questa storia che ha come punto di forza il voler portare alla luce ciò che il dolore ci ha fatto sotterrare, le emozioni represse e i traumi che ribollono e che possono diventare altamente distruttivi. Un libro riflessivo, dunque, dove le dinamiche familiari, le situazioni irrisolte e i drammi interni diventano silenzi rumorosi.
Anche l’ambientazione sostiene le tematiche affrontate. Ci troviamo nell’Italia del sud degli anni 80 tra contesti mafiosi, violenze gratuite e infanzie interrotte.
Ma non sono solo le tematiche ad essere un punto di forza di questo libro ma anche lo stile.
Lo stile dell’autore è netto, crudo, non ci sono grandi effetti speciali ma piccoli drammi che diventano quotidiani, quasi a farci l’abitudine. Un verismo Verghiano che penetra in tutta la narrazione e che ritroviamo, anche, nell’umiltà e autenticità dei personaggi.
Quello di Costantini lo definirei uno stile sensoriale. Infatti, l’autore, sa dosare molto bene odori, gusti e percezioni da far entrare completamente il lettore nei panni dei personaggi, nelle ambientazioni e nei nodi interiori.
In conclusione possiamo dire che Magma è un romanzo breve ma trasversale che, attraverso il filtro dei conflitti e traumi interiori, scandaglia in modo equilibrato diverse tematiche dense di elementi simbolici, emotivi e mai banali. Un libro consigliato per chi predilige le storie riflessive e familiari dai risvolti psicologici intensi.
Buona lettura.

