Recensione a cura di Marika Campeti
Questo romanzo mi ha davvero tolto il fiato. Già dalle prime pagine la narrazione è talmente coinvolgente e il ritmo narrativo così incalzante, che mi sono resa conto a fine lettura di averlo letto quasi in apnea.
Diego Pitea ha costruito queste pagine con un impegno e una professionalità magistrali. Non troviamo solo una trama avvincente che ci carica di adrenalina, le pagine sono intrise di storia, di arte, di nozioni letterarie e culturali davvero notevoli che mi hanno fatto riflettere su quanta preparazione sia stata necessaria per scrivere “L’ultimo rintocco”.
Anche le descrizioni delle pratiche autoptiche, delle indagini, del modo in cui si muovono il commissario Mariani e i suoi agenti sono davvero ben costruite. Tutto il romanzo dimostra l’accurata ricerca e la serietà con la quale lo scrittore si è avvicinato agli argomenti trattati.
Il protagonista ci viene presentato come un uomo imperfetto, poco simpatico, è molto difficile empatizzare con Richard, così scostante e distante. Poi, durante la lettura, ci affezioniamo a lui, non per come ci appare in superficie, ma per com’è in profondità, e lottiamo insieme a lui in una rocambolesca corsa verso l’ultimo rintocco, da cui dipende tutta la sua vita e la sua sanità mentale.
Mi è piaciuto molto il fatto che il serial killer sia fatto muovere tra le pagine nelle varie zone della mia città: Roma. L’ho vista e vissuta con occhi diversi, con aneddoti particolari, belle descrizioni e atmosfere suggestive. Quando Richard scopre il nascondiglio del killer proprio a pochi chilometri da casa mia il mio cuore ha raddoppiato il battito, ho davvero avuto paura mentre leggevo, come se ciò che scorreva sotto i miei occhi stesse accadendo realmente. Questa è stata la grande abilità dell’autore, far vivere gli eventi mentre si leggono. Una capacità che non è da tutti.
Delicato, che scorre parallelo alla trama, il tema della violenza contro le donne. L’autore non ce ne parla direttamente, ma troviamo molti personaggi femminili molto ben caratterizzati che popolano la vita del protagonista e mostrano la propria forza ma anche la propria fragilità. In un episodio particolare, posto tra le pagine del libro come un cammeo fatto di lacrime, lo scrittore pone in rilievo la condizione delle donne in paesi di matrice islamica.
Io ho proseguito la lettura fino a tarda notte perché volevo assolutamente finirlo, e questo sinceramente non capita spesso. I miei complimenti all’autore!
Dettagli
- Genere: Giallo
- Copertina flessibile: 424 pagine
- Editore: (22 aprile 2020)
- Lingua: Italiano
- ISBN-10 :
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