Claudio Restelli è un autore appassionato di storia, in particolare quella della I Guerra Mondiale. In questo libro racconta la storia di Luisa Zeni, trentina di Arco, nata sotto il dominio asburgico ma con la ferma volontà di essere italiana. La sua vicenda, come spesso accade quando le protagoniste sono donne, non è molto nota e Restelli, con questo romanzo, ce la fa conoscere.
Il libro ripercorrendo la vita di Luisa Zeni racconta anche una incredibile spy story e leggere delle sue vicende a più di cent’anni di distanza non può che meravigliare e immagino che per chi non conosca bene la storia del Trentino (italiano da poco più di cent’anni) alcune vicende possano essere totalmente sconosciute.
Leggendo il libro sono state due le considerazioni principali che ho fatto, la prima: quanto forte dovesse essere lo spirito, quanto dovesse desiderare di essere italiana, Luisa Zeni. La seconda, più generale che mi crea notevole fastidio: le figure femminili, che con le loro azioni, non necessariamente eroiche, hanno attivamente partecipato ai cambiamenti storici del Paese sono decisamente poco conosciute e descritte. Quando lo sono hanno quasi sempre ruoli marginali, come se non fosse possibile vederle in ruoli da protagoniste.
Tornando al libro, la storia di Luisa Zeni ci viene proposta prima, durante e dopo la I Guerra Mondiale, offrendoci uno spaccato intenso di vita vissuta. A parte la formazione delle sue idee irredentiste nella natia Arco, nel 1915, dopo essersi trasferita a Milano, a soli 19 anni fu reclutata dal capitano Tullio Marchetti, capo del Servizio Informazioni della 1ª Armata italiana, che cercava agenti disposti a infiltrarsi in territorio austriaco. Luisa Zeni fu l’unica a offrirsi volontaria, nonostante i gravissimi rischi (se scoperta poteva essere giustiziata).
Luisa Zeni operò oltre le linee nemiche assumendo un’identità austriaca e fingendosi una studentessa. Le informazioni che raccoglieva le inviava a un contatto svizzero che poi aveva cura di farle avere al capitano Marchetti. Il suo lavoro venne ritenuto molto importante per il controspionaggio italiano. Restelli nel libro descrive alcune delle imprese di Luisa Zeni, che mostrò più volte di possedere anche molto sangue freddo. Rientrata fortunosamente in Italia lavorò come crocerossina principalmente a Milano. Il suo attivismo nazionalista la portò a partecipare all’impresa di Fiume di Gabriele D’Annunzio.
Nel 1922 ricevette la Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: “Animata da alto spirito patriottico, sin dall’inizio della nostra guerra si mise a disposizione dell’Ufficio Informazioni di un alto Comando, portandosi arditamente in territorio nemico, e quivi, attraverso insidie e pericoli, evitati con sagace intelligenza, con energia e abnegazione ammirevoli, riusciva preziosa collaboratrice del Comando medesimo. Arrestata, seppe eludere abilmente la vigilanza nemica e raggiungere, travestita con abiti maschili, un Paese neutrale.”…
Claudio Restelli scrive nelle note d’autore all’inizio del libro: “Spesso, per scrivere un romanzo storico-biografico, bisogna comportarsi come un attore di teatro, cercando di immedesimarsi nella parte e vivere sulla propria pelle le paure, le angosce, i sogni e le speranze del protagonista. Questo è quello che cercherò di fare, nella speranza di riuscire a trasmettere al lettore tutte le emozioni vissute da Luisa Zeni nel corso della sua incredibile esistenza.”
Scrive ancora l’autore di essersi, ovviamente, concesso qualche licenza poetica e romanzando l’incredibile vita fatta di coraggio e altruismo di Luisa Zeni.
Lettura consigliata soprattutto a chi sa poco o niente delle vicende trentine del secolo scorso, a chi è incuriosito dalle storie vere di donne dimenticate.

