Recensione a cura di Dario Brunetti
Lo scammaro avvelenato è il decimo romanzo di Gabriella Genisi, dedicato al commissario di polizia della Questura di Bari Lolita Lobosco uscito per Sonzogno editore.
Un volume che si divide in due parti: nella prima troviamo un racconto giallo, mentre nella seconda una serie di ricette di casa Lobosco, non mancheranno pietanze della tipica cucina pugliese.
Il giallo e la cucina sono il connubio perfetto che ha accompagnato per tutti questi anni le storie di Lolita Lobosco.
Nello scammaro avvelenato l’elemento gastronomico diventa preponderante quanto imprescindibile, ma ci saremmo mai immaginati che in questa prelibatezza ci potesse essere la presenza di botulino da uccidere lo scrittore Enrico Fasulo e che l’unica persona indagata corrispondesse niente poco di meno a Carmela, la sorella di Lolita, che gestisce il suo bed and breakfast?
La protagonista si troverà con le spalle al muro e dovrà restare fuori quanto più possibile dalle indagini, proprio perché ne sarebbe coinvolta dal punto emotivo e dimostrare l’innocenza della sorella sarà un’impresa non da poco.
In questa storia troveremo Lolita in costante apprensione, messa alle corde, il tragico evento alimenterà la spigolosità nel rapporto proprio con sua sorella, ma la voce del sangue e il suo grido di aiuto corrisponde ad avere una mano sempre tesa soprattutto per chi è in difficoltà e in questo caso, solo Lolita può tirare fuori Carmela da un incubo forse più grande di lei.
A tenere banco non è solo l’indagine ma anche il rapporto con Caruso, impegnato in un’inchiesta nel foggiano e precisamente a Manfredonia dove è stato ucciso un commerciante a colpi di pistola.
Nelle zone della Daunia sembra un vero e proprio far west e ai giorni nostri si dà poco risalto alla Mafia che imperversa inesorabile, e anche poche righe servono a dare un po’ di spessore a un fenomeno, secondo me, molto sottovalutato ma che sta diventando sempre più pericoloso, per fortuna l’autrice ha voluto menzionarlo nella storia con la speranza che non passi inosservato anche al più attento lettore.
Un romanzo giallo godibile, stilisticamente fresco e leggero che scorre molto veloce, Gabriella Genisi rende la sua storia appetibile (per rimanere in tema gastronomico) e riesce a caratterizzare al meglio i suoi protagonisti tirando fuori il loro carattere.
L’essere umano è sempre in divenire e non è mai lo stesso per usare una delle teorie del filosofo francese Gilles Deleuze, Lolita subisce questo processo evolutivo ed è in costante cambiamento, una chiave psicologica definita con estrema efficacia.
Sono gli eventi che ci attraversano e noi rispondiamo a seconda dello stato in cui siamo in quel preciso istante, ad ogni reazione vi è una controreazione se volessimo usare un principio di Newton, ma è esattamente quel che avviene nelle vite di ognuno di noi.
Seppur in una storia breve si sono focalizzati alla perfezione gli elementi essenziali, il delitto che non può mai mancare e i sapori e le tradizioni della meravigliosa Puglia, ormai diventata terra sempre più apprezzata dai turisti, l’aumento dei bed and breakfast in maniera esponenziale in tutte le zone del barese e della provincia ne ha determinato la crescita costante.
Questa volta Gabriella Genisi abbandona il noir sociale apprezzato in Terrarossa e con Lo scammaro avvelenato strizza l’occhio al giallo attraverso un’indagine alquanto delicata, a storia conclusa c’è solo da scegliere quale gustosa ricetta regalarsi.
Buona lettura!