Come non ricordare l’intraprendente avvocato Mitch McDeere, che fresco di laurea viene assunto dallo studio Bendini di Memphis? L’indimenticabile protagonista di uno dei più famosi e riuscito lavoro di John Grisham, ha visto nella trasposizione cinematografica la sua incoronazione a legal thriller più noto al grande pubblico. Mitch ottimamente interpretato da un giovane Tom Cruise, mentre Abby (Abigail) viene interpretata da Jeanne Tripplehorn, ovviamente parliamo de “Il Socio” del 1993.
Ripercorrendo velocemente i fatti, Mitch pur avendo in tasca tre straordinarie offerte di lavoro sia a New York che a Chicago, predilige il piccolo studio Bendini, con appena una quarantina di avvocati, perché gli offriva più soldi e la possibilità di diventare Socio in tempi più brevi. Allora era sembrata la scelta più ragionevole, e alla fine anche la moglie Abby accetta di trasferirsi. Le attività dello studio poi si erano rivelate piuttosto losche, tanto che nessuno ne era mai potuto uscire da vivo, quantomeno. Lui e Abby erano durati soltanto sette mesi, riuscendo poi a fuggire mettendo in atto un piano piuttosto complesso in accordo con l’FBI.
La terribile esperienza ha lasciato il segno, ora a distanza di quindici anni, siamo nel 2005, Mitch e Abby abitano a Manhattan, coi figli. E’ membro del prestigioso ufficio legale di Scully & Pershing, che con oltre duemila legali all’attivo si vanta di essere il più grande studio del mondo (lo studio compare già nel Ricatto e I segreti di Gray Moutain). La filiale italiana lo coinvolge in un caso di costruzione di un ponte di cui è incaricata la Lannak,una società turca su territorio libico. I fatti si complicano da subito, una associata dello studio viene rapita, e tra attentati e richieste di riscatto, Mitch metterà in campo tutte le sue capacità e la sua proverbiale creatività per risolvere l’intricata situazione internazionale.
La trama alterna momenti di quotidianità e riflessioni sul mondo degli studi legali (dove appare chiara la posizione critica dello scrittore) agli intrighi internazionali. A mio parere, il libro non è uno dei più riusciti dell’autore, alcune posizioni non vengono ben sviluppate. Ho ritrovato con piacere Mitch ed Abby, anche se la trama non mi ha convinta pienamente. L’autore lascia intendere, nelle pagine delle note, che potrebbero rispuntare in un futuro.