Ogni evento della nostra vita scaturisce da un “prima”, qualcosa che ne crea le premesse, e genera un dopo, ovvero delle conseguenze belle o brutte che siano. A volte vorremmo poter riavvolgere il nastro e tornare indietro a quel momento per cambiare qualcosa.
Iniziare a leggere l’anomalia dà la sensazione di approcciarsi ad un puzzle: i tasselli sono una serie di personaggi che, attraverso capitoli che li vedono protagonisti, si caratterizzano e prendono forma. Sono scene di vita quotidiana che raccontano di tappe più o meno rilevanti, di scelte più o meno decisive.
Dopo un attimo di smarrimento si scopre ciò che accomuna tutti questi personaggi: un volo Parigi – New York del 10 marzo, da tutti ricordato per una spaventosa turbolenza, che aveva fatto temere il peggio. L’aereo è però atterrato apparentemente senza conseguenze. Ma siamo sicuri che questo “turbamento” non abbia segnato in alcun modo il corso delle loro vite?
Il 24 giugno, tre mesi dopo, l’Air France 006 ricompare sui radar del JFK e chiede il permesso di atterrare. Tutti alla torre di controllo sono increduli. A bordo dell’aereo c’è lo stesso equipaggio e gli passeggeri del 10 marzo. Il tempo per loro non è mai passato.
Mentre la Cia, FBI, militari e altri servizi segreti, vogliono trovare una spiegazione plausibile per l’accaduto, i passeggeri, dopo una quarantena in isolamento, si trovano di fronte il proprio doppio. I personaggi scopriranno come nei tre mesi di vita successivi a quel volo siano cambiate le loro vite, quanto i ricordi e le esperienze abbiano influenzato il loro percorso, le loro scelte.