L’anno dell’oracolo
Non sa come sia successo. Will sa solo che, un mattino, si è svegliato di soprassalto con in testa le immagini di 108 eventi che si verificheranno nel corso dell’anno. All’inizio, Will non crede che si tratti di profezie. Poi le prime si avverano. E allora lui decide di pubblicarne alcune su un sito, firmandosi l’Oracolo. La reazione è immediata: il Sito viene inondato di messaggi, da quelli di persone comuni ansiose di scoprire il proprio futuro a quelli di multinazionali che pagherebbero qualsiasi cifra in cambio di previsioni in esclusiva. Ma non solo. Will comincia a ricevere anche diverse minacce. Perché la conoscenza è un’arma potente e sono in molti a voler annoverare l’Oracolo nel proprio arsenale… o a volerlo distruggere. Da lobbisti senza scrupoli a fanatici religiosi, dalle cellule terroristiche fino al presidente degli Stati Uniti, tutti vogliono sapere chi sia l’autore del Sito e come controllarlo. Così, in brevissimo tempo, Will si ritrova nel mirino di hacker e killer professionisti. E, mentre il cerchio intorno a lui si stringe e la lista di persone di cui può fidarsi si assottiglia, Will si rende conto con orrore che le 108 profezie sono collegate tra loro e, se nessuno riuscirà a spezzare quella catena di avvenimenti, il mondo intero sarà in pericolo…
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Recensione a cura di Massimo Ghigi

Storia davvero intrigante quella proposta da Charles Soule nel suo libro “L’anno dell’oracolo”, dove un uomo qualunque, di punto in bianco, viene messo a conoscenza di ben 108 fatti che dovranno avvenire in futuro.

Penso che la prima cosa che farebbe chiunque, trovandosi nei panni di Will Dando, il protagonista del libro, sarebbe chiedersi: “Ma io cosa farei se conoscessi ciò che deve ancora avvenire?!”. beh dai non fate i furbi e ammettetelo, la prima cosa che vi verrebbe in mente sarebbero tanti bei soldini. E in effetti è proprio quello che fa il nostro neo-oracolo. Con l’aiuto del suo migliore amico e di un paio di signore con lo ‘sbuzzo’ per l’informatica trovate nel deep web, il buon Will si appresta a fare una vagonata di dollari… peccato che non tutto filerà proprio liscio.

La storia ha diversi pregi, oltre all’incipit davvero interessante, il ritmo della narrazione è molto buono e le 400 pagine abbondanti scorrono piuttosto bene, nonostante frequenti salti di location e i diversi personaggi coinvolti.

Cosa davvero non trascurabile è che libri come questo, per quanto fantasiosi, mettono il lettore in condizione di porsi tante domande, di guardarsi dentro; è innegabile infatti che la prospettiva di conoscere il futuro, anche se solo limitato a un numero di avvenimenti ben precisi, mette chi legge davanti a questioni etiche e morali non da poco. Questo se si ha un minimo di coscienza ovviamente! Perché di gente senza scrupoli nel libro, così come nella vita vera, ahimè, ce n’è tanta.

Beh, se inizialmente Will non si pone tanti problemi, a mano a mano che gli eventi cominciano ad avverarsi, alcuni anche con conseguenze devastanti per molte persone, ben presto il nostro sconvolto protagonista comincerà ad avere forti dubbi sul proprio modo di agire un po’ alla leggera. L’autore tratteggia benissimo la lotta interiore di Will, anche in virtù del fatto che, i suoi stessi amici, rischiano di essere messi in serio pericolo, come conseguenza alle sue decisioni.

Diversi i personaggi interessanti di questa storia, mi soffermo in particolare su uno, anzi su una. Una donna che si fa chiamare ‘Coach’, assoldata dal presidente degli Stati Uniti tramite i servizi, per dare la caccia e scovare il nostro “Oracolo”. Ora, avete presente il “trova-robe tutto-fare” interpretato da Tony Curtis nel film ‘Operazione sottoveste’? Beh diciamo che la ‘Coach’ è molto meno simpatica e molto più letale, focalizzata com’è sull’obiettivo per cui è stata assoldata, ovviamente, da raggiungere a qualunque costo.

Mi sento di fare una sola critica a questo libro, per il resto, veramente bello: il finale.

Da una storia di questo genere mi sarei aspettato un finale sorprendente, con chissà quali rivelazioni tipo ‘Il Codice Da Vinci’, magari anche assurde che ti fanno dire “Eh ma ci sta”. E invece, mi spiace dirlo, ma è stato un po’ come essere  nei panni di Wile E. Coyote, mentre attende che esploda la dinamite che, invece, fa “… pzzz!” lasciandolo lì interdetto e insoddisfatto.

Al di là di questa personalissima considerazione sul finale, consiglio vivamente la lettura di “L’anno dell’Oracolo” perché il libro è molto buono e le questioni che solleva in chi legge, sono tutt’altro che banali.

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