Trama
La notte in cui tutto cambia per sempre è una notte di ghiaccio e nebbia ad Avechot, un paese rintanato in una valle profonda fra le ombre delle Alpi. Forse è stata proprio colpa della nebbia se l’auto dell’agente speciale Vogel è finita in un fosso. Un banale incidente. Vogel è illeso, ma sotto shock. Non ricorda perché è lì e come ci è arrivato. Eppure una cosa è certa: l’agente speciale Vogel dovrebbe trovarsi da tutt’altra parte, lontano da Avechot. Infatti, sono ormai passati due mesi da quando una ragazzina del paese è scomparsa nella nebbia. Due mesi da quando Vogel si è occupato di quello che, da semplice caso di allontanamento volontario, si è trasformato prima in un caso di rapimento e, da lì, in un colossale caso mediatico. Perché è questa la specialità di Vogel. Non gli interessa nulla del dna, non sa che farsene dei rilevamenti della scientifica, però in una cosa è insuperabile: manovrare i media. Attirare le telecamere, conquistare le prime pagine. Ottenere sempre più fondi per l’indagine grazie all’attenzione e alle pressioni del “pubblico a casa”. Santificare la vittima e, alla fine, scovare il mostro e sbatterlo in galera. Questo è il suo gioco, e questa è la sua “firma”. Perché ci vuole uno come lui, privo di scrupoli, per far sì che un crimine riceva ciò che gli spetta: non tanto una soluzione, quanto un’audience. Sono passati due mesi da tutto questo, e l’agente speciale Vogel dovrebbe essere lontano, ormai, da quelle montagne inospitali. Ma allora, cosa ci fa ancora lì?
Recensione a cura di Stefania Ghelfi Tani
Un investigatore, un professore, un poliziotto, una cronista d’assalto, un avvocato, uno psichiatra e una ex-giornalista sono le persone coinvolte nel caso della scomparsa di Anna Lou, una tranquilla adolescente amante dei gatti che vive in un piccolo paese in mezzo alle Alpi, la cui comunità fa quasi interamente parte di una confraternita.
Un luogo chiuso dove è semplice poter insinuare il dubbio e la paura, un terreno fertile dove l’attenzione dei media può aiutare ad ottenere mezzi e risorse per la ricerca della ragazzina ma allo stesso tempo può fornire utili scorciatoie per portare a credere in un colpevole piuttosto che un altro.
Persone e personaggi che divengono vittime o carnefici a seconda dei momenti, dei punti di vista, della pagina che stiamo leggendo. Individui che sembrano perseguire la notorietà piuttosto di una vera verità che passa in secondo piano; l’importante è dare un colpevole in pasto al pubblico.
Un thriller che fa riflettere individuando come fine primo il “mostro da catturare” e non la salvezza della vera e unica vittima.
Una spettacolarizzazione del dolore al quale, purtroppo, siamo abituati dalla cronaca quotidiana, per merito o colpa dei mass media.
Nulla è mai scontato nei romanzi di Carrisi e c’è sempre la voglia di capire come andrà a finire. Salti temporali tra presente e passato incuriosiscono. Ogni personaggio è come contornato da un’ombra che forse porterà, prima o poi, alla luce qualcosa di celato. L’autore è abile in questo, lasciando sempre in sospeso la soluzione e lo svelamento di “altro”.
Le carte e i profili dei personaggi vengono mescolate tanto da mandare in confusione il lettore che non sa a chi credere e in quale direzione sia giusto andare.
Un tema protagonista di questo pagine è certamente l’esposizione mediatica. La continua ricerca di news, i pettegolezzi e il turismo dell’orrore, il processo della collettività veicolato dalla stampa e dalla tv sono fondamentali nello sviluppo e nella denuncia di questa storia.
La frase più volte ripetuta “Sono i cattivi a fare la storia” fa ancora una volta riflettere: è più importante le cattura di “un” colpevole o accertare la verità?
Dettagli
- Copertina flessibile: 373 pagine
- Editore: Longanesi (23 Novembre 2015)
- Lingua: Italiano
- ISBN-10: 8830439428
- ISBN-13: 978-8830439429