Trama
La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista, le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua. Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos’ha visto davvero Rachel?
Recensione a cura di Stefania Ghelfi Tani
Paula Hawkins scrive sotto forma di diario un thriller psicologico e drammatico come fosse un diario.
L’ho letto velocemente incuriosita dalla soluzione dell’enigma, ma non mi ha catturata fino in fondo. Ritengo, inoltre, che la conclusione sia troppo sbrigativa, lasci qualche interrogativo sulla possibile rinascita di alcuni personaggi. Si riuscirà a rivivere o ci si limiterà a sopravvivere? I superstiti ce la faranno ad appropriarsi di una serenità concreta o sarà soltanto apparente? Ma probabilmente è voluto.
Un plauso alla descrizione dei luoghi e all’analisi psicologica dei personaggi, sicuramente ciò che vedono e provano Rachel e Megan lo vediamo e proviamo anche noi.
L’intreccio è composto da tre voci di donna che ci offrono un triplice sguardo su un comune mistero, ma soprattutto ci mostrano tre differenti ma stereotipate difficoltà di vivere, di amare, di essere. Tre personaggi che si assomigliano imprigionati nelle loro insicurezze, paure, vite passate. Donne deluse, ferite, mendaci, vittime di se stesse e di chi sa ingannarle facendo leva sulle loro debolezze che diventeranno armi di vendetta.
Anche gli uomini si assomigliano, apparentemente principi azzurri, dolci e attenti, ma in verità covano rabbia e violenza.
Sicuramente uno dei protagonisti è il treno, insieme a Rachel, Megan e Anna. Un treno che scorre, ma che inesorabilmente compie sempre lo stesso percorso rimanendo in stallo come i personaggi. Chi si sente inutile, fallita, senza scopi; chi si sente imprigionata, in colpa, in depressione; chi si sente minacciata e tradita. Legami che non si riescono a recidere, alcolismo, perdita di un amore, di un figlio, di un lavoro, di una vita.
Donne coprotagoniste di una vita non dissimile e legata che tentano di muovere i propri passi per uscire da una dipendenza. Tutta la storia è una denuncia della dipendenza: dall’alcool, dall’amore, dal sesso, dagli uomini, dalla maternità, dal passato.
Saranno l’invidia, l’idealizzazione di ciò che ci sembra di vedere ma non si conosce, l’indagine a divenire il motore per darsi un nuovo scopo e solo quando i personaggi decideranno di togliersi la maschera verrà a galla la realtà, la verità violenta e dolorosa.
Dettagli
- Copertina flessibile: 306 pagine
- Editore: Piemme (23 giugno 2015)
- Lingua: Italiano
- ISBN-10: 8856637774
- ISBN-13: 978-8856637779