Con questo teso giallo giudiziario di Francesco Caringella, entriamo nelle viscere della giustizia, nelle sue trame di contraddizioni, di verità parziali, di ombre sull’umano dramma, conflitti tra etica e interessi. Lo stesso titolo di quest’opera dichiara le intenzioni dello scrittore (che è anche commissario di polizia e magistrato penale) rispetto al gettare le luci della narrazione sul dilemma di una giustizia parziale ove la verità è negoziabile ai fini di poter offrire a tutti gli attori del teatro processuale la migliore bugia. La vicenda si dipana, con un piglio coinvolgente e in crescendo emozionale, sulla morte dell’anziana Gilda Orefice, donna aspra e poco amata, giungendo poi al vero cuore pulsante del romanzo: i sentieri giudiziari, le affollate aule di tribunale, i protagonisti e signori del foro; sul versante opposto, seppur sul medesimo palcoscenico, abbiamo l’imputato, con il cappio al collo di un castello di indizi e sospetti, qui incarnato dalla figura di Giovanni Campanaro, l’uomo di successo, il vincitore che precipita nel torbido sentiero di una possibile colpevolezza che pende sul suo capo come una spada di Damocle. Il romanzo di Caringella mette sapientemente su tela narrativa un affresco umano variegato, vivido, di sentimenti e pulsioni credibili; i suoi personaggi sono alla portata dell’identificazione di molti fra noi, le storie personali si intrecciano con quelle professionali in un quadro realistico, che suscita curiosità e immedesimazione, sospetto e attenzione. “Nelle aule di tribunale le cose non contano per quello che sono, ma per quello che sembrano”: in queste disincantate parole pronunciate da uno dei personaggi cardine e chiave della vicenda, il veterano avvocato Martucci, detto La Iena, troviamo la sostanza, il manifesto chiaroscuro del romanzo di Caringella, nel suo tratteggiare ribalta e retroscena della giustizia, nel pendolo fra verità e menzogna, realtà storica e rappresentazione processuale. E le storie umane che si agitano, le lotte forsennate, l’ingarbugliato, sovente meschino, desiderio di far prevalere l’uno o l’altro interesse, fino alla pagina finale. E qui, in effetti poco importa quale sia la rivelazione, il viaggio è appassionante, per tutti, non solo per chi come la sottoscritta è mestierante di crimini e criminali, verità, menzogne, luci e ombre…quale sarà infine la migliore bugia?
Spionistico e Legale
I libri di Loriano Macchiavelli per me sono, da sempre, una sorta di ‘comfort zone’, nel senso che quando mi trovo in crisi con un