La figlia della lupa
Due epoche differenti, ruoli femminili che cambiano, evolvono ma trovano sempre ostacoli e difficoltà nel proprio cammino. Due donne che si incontreranno negli occhi altrui, quegli occhi che entrambe hanno incrociato in momenti differenti della loro vita e che forse non rivedranno mai più. Ogni azione di una donna è costantemente messa a giudizio. Si valuta il loro matrimonio o la loro scelta di restare sole, la loro bellezza e il loro carattere, la loro forza o le loro fragilità… In un’Italia spaccata a metà, tra dopoguerra e giorni nostri, tra centro e periferia, con La figlia della lupa, Barbara Aversa compie il suo esordio letterario con un thriller delicato e potente, in cui sono le donne e la loro femminilità a essere le protagoniste. Donne forti, donne dolci, donne aggraziate, donne avide, donne generose, madri, figlie sorelle e amiche: La figlia della lupa è un intreccio di storie di donne e nell’intreccio con altre vite ritroveranno sé stesse e la propria strada. Una sola è La figlia della lupa, ma in fondo lo siamo tutte.
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Recensione a cura di Marika Campeti

Un romanzo d’esordio davvero ben riuscito quello che ci propone Barbara Aversa, conosciuta con il nome da Bookblogger  “Miss Sparkling Book” su Instagram.

Le protagoniste femminili sono ben tratteggiate ed esplorano con i loro caratteri e le loro sfaccettature, alcuni aspetti della psiche femminile.

La narrazione in prima persona facilita molto l’immedesimazione nei personaggi, leggendo si entra in pieno nei sentimenti delle donne che raccontano le loro storie, si respirano le loro preoccupazioni, ci si sente dentro il loro corpo.

La scrittura è scorrevole e il romanzo si legge davvero con velocità, non risulta mai banale o ridondante, anche quando la scrittura di Barbara assume tonalità oniriche e scava in profondità. Non è facile non far perdere il lettore nella vasta psicologia femminile, e l’autrice riesce a guidare benissimo chi legge negli intrecci della storia.

La trama è ben congegnata, originale, e lascia con il fiato sospeso fino all’ultimo.

Mi è piaciuto molto il fatto che sia dato il compito a Luen di indagare e risolvere “il caso” e che il “detective” che in genere è al centro di un romanzo con un omicidio, venga poco citato. Con questo escamotage, mi sono proprio immersa nel personaggio di Luen, ragionando con lei lungo il sentiero tortuoso degli indizi fino ad arrivare alla soluzione. Lei come me, e come la maggior parte dei lettori, è una persona comune, non del mestiere, le sue suggestioni sono quelle di una ragazza non avvezza alle indagini, eppure è guidata dal suo sesto senso e dalla sete di giustizia che la prende per mano fino alla fine. Per me, che in genere mi annoio nella parte legata alle indagini, questa soluzione è stata davvero perfetta!

Alla fine del romanzo si avverte una sensazione di abbandono, perché non è facile lasciare andare queste protagoniste, per me in particolar modo La Lupa, che mi ha ammaliata e affascinata con la sua selvatica sensualità e forza.

Una lettura che consiglio vivamente alle donne che amano le storie al femminile, che credono nell’amicizia senza confini e nella forza dell’amore che resiste con le sue radici nonostante tutto ciò che accade in superficie. Ma soprattutto lo consiglio agli uomini, perché c’è un gran bisogno di uomini che leggono le donne. 

Dettagli

  • Genere: thriller
  • Copertina flessibile: 400 pagine
  • Editore: D Editore (25 gennaio 2022)
  • Collana:
  • Lingua: Italiano
  • ISBn-10: 8894830993
  • ISBN-13: 978-8894830996
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