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Come uccidere la tua anima gemella
Reduce da una drammatica rottura con Noah, il fidanzato storico, Gwen è decisa a voltare pagina. Si iscrive così su Connector, la app di incontri del momento, crea il suo profilo – Gwen Turner, 29 anni, barista part-time, Eastbourne – e comincia a fare match in modo compulsivo. Tra quelli che passano la serata a bere per dimenticare la ex, chi online mente in modo spudorato sull’età, maschi incredibilmente egocentrici e narcisisti al quadrato, ogni appuntamento si rivela però più disastroso del precedente. Per fortuna basta scorrere il dito verso sinistra per scartare un pretendente e visualizzare un nuovo papabile fidanzato: le possibilità sembrano infinite. Ma quando gli uomini con cui è uscita vengono uccisi uno dopo l’altro in modo efferato, a Gwen diventa chiaro che il filo rosso che unisce tutti questi omicidi è proprio lei. E diventa chiaro anche alla polizia. Forse è meno innocente di quanto voglia far credere? O magari, dietro all’ultimo profilo a cui ha messo “mi piace”, si nasconde uno spietato assassino? Se è vero che trovare l’amore può rivelarsi un gioco al massacro, allora a Gwen non resta che indagare per scoprire chi sia l’artefice di questo perfido piano. Un ritmo incalzante e una penna intrisa di black humour: finalmente un romanzo dissacrante e attualissimo, tra giallo e rom-com, sul crudele mondo del dating online.
“Sì e così. Ti prometto che in un modo o nell’altro arriveremo in fondo a questa cosa”. Cosa. Che strano modo di riferirsi a quello che si stava rapidamente trasformando nel massacro dell’intera popolazione di uomini single di Eastbourne”

Romanzo d’esordio per il giornalista inglese L.M. Chilton che affronta un tema davvero attuale, quello delle app di appuntamenti. Gwen, reduce da una rottura col fidanzato storico Noah, è alla ricerca di un nuovo amore, o meglio, è alla ricerca di un modo per dimenticare l’ex e la vita che si è lasciata alle spalle. L’amica di sempre e coinquilina Sarah sta per coronare il suo sogno d’amore sposandosi con Richard e Gwen cerca rifugio nell’app  Connector, dove ha la possibilità di matchare con profili apparentemente intriganti per poi vedere naufragare tutte le sue speranze in incontri surreali. Ma per Gwen è ormai come una droga, ha sviluppato una dipendenza, la curiosità di vedere chi le invia messaggi è tale che anche durante l’addio al nubilato dell’amica non resiste a consultare il cellulare, suscitando reazioni di sdegno da parte di Sar.

Il tutto perde il suo fascino  quando vengono trovati uccisi proprio quei ragazzi che avevano avuto un’incontro con la protagonista, non si parla neanche di storie, Gwen infatti, aveva bloccato i vari soggetti subito dopo il primo malaugurato incontro, mentre un certo Parker pare sappia molto di lei e la controlli. Chi si cela dietro questo account? La polizia locale apre un indagine sulla ragazza, sul funzionamento dell’app e su tutte le sue conoscenze. Il lettore ha così modo di gettare uno sguardo sul funzionamento degli algoritmi dei programmi da appuntamenti.

A mio avviso, le descrizioni delle serate sono piuttosto spassose,  la curiosità del primo incontro, del come sarà, e poi l’immancabile delusione che quello che ci si era immaginati svanisce a contatto con la realtà. La girandola psicologica del “la prossima volta andrà meglio, quello giusto è qui nascosto, bisogna solo aver pazienza e ritentare,  arriverà un profilo migliore”,  ha in realtà un effetto positivo su Gwen, le  spegne momentaneamente la vocina della solitudine e del fallimento interiore.

Il romanzo si legge piuttosto facilmente, in alcuni punti fa sorridere, mantenendo sempre un certo humor, in alcuni punti ho trovato l’intreccio un po’ macchinoso.  Il suo punto di forza è invece un altro,  descrivere come  queste app siano appannaggio di incontri superficiali, carnali che non riescono poi a lenire quel senso di solitudine che contraddistingue la società moderna.

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