Con La famiglia famiglia ritorna il re del crime nordico Jo Nesbø, proseguo ideale del precedente Il fratello (2020) nel quale l’autore sviscerava l’animo umano per analizzare fin dove si era disposti a spingersi per difendere il proprio fratello. Gli elementi tipici della scrittura si ritrovano anche in questo seguito, brutalità e introspezione psicologica, la fanno da padrone anche in questo nuovo lavoro.
I fratelli Carl e Roy Opgard non brillano per senso dell’umanità e correttezza morale, sono personaggi alquanto discutibili che perseguono essenzialmente i loro interessi e hanno come obiettivo primario il loro tornaconto economico. Chi si mette sulla loro strada non è destinato a fare una bella fine, chi li vuole tradire altrettanto. La famiglia però non rappresenta un clone del libro precedente. L’autore ci mette di fronte a un nuovo risvolto. Il prezioso e indispensabile sodalizio che avevamo trovato nel romanzo precedente s’incrina, fino a trascinare i due fratelli su crinali opposti, gli obiettivi di entrambi non collimano più e la tragedia è dietro l’angolo. In tutto questo si inserisce la figura di Natalie Moe, (anche lei dal passato tormentato) che diventerà, nonostante tutto, l’amore vero di uno dei due fratelli.
L’autore ci spiazza inserendo un sentimento molto forte come l’amore, con la A maiuscola, che può unire ma anche dividere profondamente, sconvolgendo ciò era assodato.
Ritroviamo la comunità incolore di Os, paesello montano di una valle norvegese, nel quale i due fratelli hanno costruito un lussuoso hotel-spa d’alta quota, Carl lo dirige mentre Roy si è impegolato con un ambizioso progetto che vede la costruzione di un parco dei divertimenti comprensivo di un ottovolante che sfida le leggi della fisica in quanto a maestosità. Neanche a dirlo, il progetto vede diverse opposizioni, tra chi vuole difendere il paesaggio e chi lo trova alquanto bislacco. Roy sa che tutto è possibile, basta trovare il punto debole, come gli aveva ben inculcato il padre violento quando gli aveva insegnato a boxare. E una volta trovato quel punto, bisogna trovare un cuore abbastanza freddo per approfittarne senza esitazioni.
La montagna di menzogne e inganni esplode, lasciando i due fratelli finalmente nudi, le verità vengono rivelate e ora nulla potrà tornare come prima, il vaso di Pandora è aperto, il destino segnerà in maniera irreversibile il loro futuro.
Ancora una volta Jo Nesbø saprà condurre il lettore nei meandri oscuri dell’animo umano, lasciando però la speranza che nonostante l’oscurità avvolga l’anima, la luce può ancora penetrare, concedendo una possibilità di riscatto, una seconda chance.


