Trama
Willa Drake ha speso la vita nel tentativo di essere una donna affidabile, ragionevole, accomodante. L’esatto contrario di quella madre volubile, dal carattere impetuoso, che con i suoi umori violenti ha turbato la serenità della sua infanzia. Per questo ha acconsentito a un matrimonio forse precipitoso, finendo per rinunciare alle sue aspirazioni accademiche; per questo ha cercato di essere sempre comprensiva con i figli e di perdonare al marito la colpa più imperdonabile, quella di averla lasciata vedova. Troppo spesso, insomma, Willa ha permesso a qualcun altro di scegliere al suo posto. Fino a un pomeriggio di metà luglio come tanti, in cui una telefonata la sorprende mentre sta riordinando le sue fasce per capelli. Una telefonata da Baltimora, dove vive il suo figlio maggiore. Non è lui a cercarla: è una donna sconosciuta, che però è convinta di sapere molto di lei e, soprattutto, di avere urgente bisogno del suo aiuto. Senza dissipare l’equivoco, Willa decide impulsivamente di partire, nonostante la perplessità del secondo marito, che vorrebbe trattenerla. Willa si troverà a badare a una bambina di nove anni che non è sua nipote, ma un po’ lo diventerà; a portare a spasso un cane che da subito le obbedisce; a inserirsi nelle dinamiche di una comunità che non è la sua, ma forse potrebbe esserlo. Perché forse per Willa è arrivato il momento di aprirsi a nuovi legami, di scegliere stavolta la propria famiglia, per ricominciare.
Voce di Roberto Roganti
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Recensione a cura di Pasquale Schiavone
“Un romanzo delicato, che non deluderà gli estimatori di questa grande autrice americana”
La penna leggera della Tyler, che con tocchi minimalisti e con grande accuratezza disegna personaggi e situazioni, riesce a scavare con delicatezza in esistenze apparentemente periferiche, dimostrando grande affezione per le vite dei suoi protagonisti.
Tutti i suoi personaggi sono imperfetti, dunque umani e disponibili. Spesso, all’inizio, sembrano superficiali e privi di sostanza. Ma qui sta l’abilità dell’autrice: cancellare le tracce di sé stessa; abitare in qualsiasi finzione; sfruttare la sua personalità guidando una storia; e tale è la frequenza con cui l’immagine sovente trascurata dei suoi protagonisti soffoca altri punti di vista, così che è facile per un lettore casuale confondersi tra le qualità del romanzo e la personalità nel suo centro narrativo. Penso che questa sia la cifra stilistica della Tyler.
Questa volta siamo a Tucson e Willa, l’anziana protagonista, vive una vita tranquilla con il secondo marito Peter, dopo essere rimasta vedova del suo unico e grande amore. La perdita di Derek – il primo marito – ha lasciato nella donna un vuoto incolmabile, rendendo la sua vita, in qualche modo, sospesa e permeata da un dolore costante e sopito. Willa è una professoressa in pensione che ha dovuto abbandonare le proprie aspirazioni professionali e ripiegare sull’insegnamento agli stranieri. Una donna che non ha mai davvero combattuto per ciò in cui credeva e ha scelto di vivere ai margini della sua stessa esistenza: “L’unica donna a porsi l’obiettivo primario di darsi per scontata”.
La vita di Willa però cambia per sempre quando una mattina riceve una telefonata inattesa: dovrà prendersi cura, diventando la nonna surrogata, di una bambina di nove anni: Cheryl. Willa accetta la sfida. Con slancio, desiderio di mettersi in gioco e un minimo di incoscienza decide per una volta di essere padrona della sua vita, di buttare il cuore oltre l’ostacolo e di assumersi il rischio di iniziare un’impresa un po’ folle ma che potrebbe riservarle qualche sorpresa. Verrà a contatto con un’umanità varia, con una nipote acquisita decisamente naïf e poco ordinaria, con una città sconosciuta – una Baltimora indubbiamente meno borghese dell’ambiente che Willa è solita frequentare – e proverà a riconoscere le potenzialità che ha e la donna che può ancora essere.
Mi è un po’ mancato sapere di più della relazione con il primo marito, della maternità, del rapporto con i figli da piccoli e da adulti. Tutto è solo accennato, mentre la storia si concentra sul presente e su altri personaggi, ma evitando di approfondire anche questi. Probabilmente è una scelta dell’autrice che si voleva concentrare sulla “rinascita” di Willa, ma la sensazione che mi ha lasciato è di una certa superficialità.
Dettagli
- Genere: Narrativa
- Copertina flessibile: 308 pagine
- Editore: Guanda (18 ottobre 2018)
- Collana: Narratori della Fenice
- Lingua: Italiano
- ISBN-10: 8823521416
- ISBN-13: 978-8823521414