La bestia a due schiene
Nero. Il colore della fuliggine londinese, del mistero, del retroscena di quello che è la grande, imponente e maestosa facciata vittoriana. In questa oscurità continua, in questa Londra di fine ottocento in cui Jack lo squartatore può agire indisturbato, si muovono personaggi che si mostrano solo nel momento in cui un accidentale fascio di luce li rivela per poi tornare, come a teatro, a nascondersi di nuovo nel buio più profondo. Nel tentativo di far diradare le tenebre, Scotland Yard chiede in segreto allo scozzese Duncan Primerose d’infiltrarsi nella compagnia che sta mettendo in scena l’Othello poiché si sospetta che l’attore principale, Jack Hutchinson, la stella che tutti adorano, sia proprio il feroce assassino che uccide le prostitute a Whitechapel. Duncan accetta l’incarico e, vestendo i panni di uno dei dieci membri della compagnia, si rende presto conto che ognuno di loro, oltre a odiare profondamente Hutchinson nasconde segreti inconfessabili. Che Hutchinson sia davvero un mostro? O che siano le voci messe in giro su di lui a farlo credere tale? In una discesa agli inferi ancora più nera di quella de Il vampiro di Venezia Giada Trebeschi conduce il lettore in un viaggio claustrofobico che si muove lungo i cunicoli più nascosti e impervi dell’animo umano creando un giallo della camera chiusa il cui fine ultimo non è solo la risoluzione del caso.
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Recensione a cura di Marika Mendolia

La narrazione in questione dona una chiave, una via da cui accedere per intrufolarsi tra i meandri più oscuri dell’animo umano, analizzandone le più tormentate debolezze. La trama si dipana in maniera originale, trasportandoci in un’epoca Vittoriana, un’era segnata dai macabri omicidi. All’interno di una talentuosa compagnia teatrale che sta dando vita all’Otello di Shakespeare si crede che si nasconda un efferato assassino di prostitute; ed ecco che entra in scena Duncan Primrose per indagare sui delitti fingendosi naturalmente un attore. Ogni figurante presente all’interno della storia, cela dei terribili segreti legati ad un melmoso passato; ciò trasporterà il lettore in un’incessante turbinio di rocamboleschi misteri dove nulla è come appare e dove anche il più piccolo insignificante indicatore si rivelerà colmo di spiccato significato. Un meraviglioso thriller dal retrogusto storico-mistery. Una storia argutamente incalzante dal ritmo serrato e dall’ambientazione cupa e inquietante; troviamo molti riferimenti riguardanti la letteratura inglese e l’opera teatrale. La vicenda è di gran trasporto; si legge tutta d’un fiato e ti spiazza notevolmente col suo finale imprevedibile. Veniamo scaraventati negli abissi imperscrutabili dell’animo umano, guidati verso un’inesauribile fonte di curiosità sempre più accentuata. Un mistero tutto da scoprire, un tragitto scarsamente in vista… Pericoli dietro ogni angolo, figuranti che ben confondono le idee di ogni lettore. La bestia è l’essere che pregnantemente prevale sull’uomo… Un essere umano intriso da una società rigorista e perennemente ipocrita. L’ autrice è riuscita magnificamente a dar vita ad un giallo storico-gotico. Vicissitudini che lasciano decisamente il segno. Un’avventura rocambolesca ai limiti dell’immaginabile. Lo stile utilizzato dall’autrice è ben delineato e conforme al genere in questione. Un mistero intrigante che non ci lascerà nessuna via di fuga.

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