Recensione a cura di Dario Brunetti
Dopo Il colore del tuo sangue torna lo scrittore Paolo Restuccia con un nuovo emozionante thriller dal titolo Il sorriso di chi ha vinto uscito per Arkadia editore. Ritroviamo la filmaker Greta Scacchi e Tommaso Del Re indagare sulla scomparsa di Daria Gentile e Carla Ferrara e sulla strana morte del giovane attore Casemiro Rosco, avvenuta in circostanze alquanto sospette.
Greta attraverso la sua telecamera coglie ogni attimo, dettaglio, un’istante di vita; aspetti essenziali che la portano a non restare indifferente davanti a nulla. La protagonista è la nostra antieroina testarda, tenace sempre pronta a sfidare le avversità della vita.
Non riesce a fermarla nemmeno l’ex dirigente di polizia Tommaso Del Re, che ora collabora col canale televisivo Crime Net, i diverbi tra di loro diventano una consuetudine e in fin dei conti, c’è da aspettarselo.
Ai due protagonisti non resta che affrontare un’indagine piena di insidie, con dei personaggi al di sopra di ogni sospetto invischiati in qualcosa di torbido e oscuro.
Sul luogo dove è stato ritrovato morto l’attore Casemiro Rosco, c’era un abito appartenente a un prete, da questo interessante e al tempo stesso destabilizzante particolare, partirà un’indagine che condurrà ai cosiddetti intoccabili che porterà i nostri protagonisti a iniziare una corsa contro il tempo per cercare di salvare vittime innocenti.
A questo punto è meglio fermarsi qui per dare la possibilità al lettore di perdersi tra le pagine di questa incredibile storia al cardiopalma.
Attraverso un romanzo di fantasia ci si avvicina alla realtà, ed è proprio quel che realizza l’ottimo Restuccia con Il sorriso di chi ha vinto servendoci una storia forte, potente. Con uno stile chirurgico ed efficace ci conduce in un mondo permeato da una crudeltà sottile ed efferata che sfocia in un ingiustificato sadismo, turpe e velenoso, in cui i diavoli si travestono da santi affinché possano colpire indisturbati abusando del loro potere.
Roma, la Chiesa, la politica, le ragazze scomparse diventano elementi imprescindibili per una storia che seppur d’invenzione, ricalca eventi che appartengono a una delle pagine più buie della cronaca del nostro paese.
I casi relativi a Emanuela Orlandi e Miirella Gregori, tornano nella nostra memoria e sono delle ferite che non smetteranno mai di sanguinare.
Si può andare oltre le pagine di un thriller per scoprire che un romanzo di fantasia così ben strutturato, può nascondere una storia di denuncia sociale che appartiene al passato in cui si celano tuttora dei segreti nei quali sono coinvolte fin troppe persone.
La narrazione può diventare uno strumento necessario per fare luce su dei misteri inquietanti anche a distanza di un tempo così lontano, può servire a non dimenticare e a far sì che ci sia pure una flebile speranza che porti alla verità, ne abbiamo tutti dannatamente bisogno un po’ come la nostra protagonista Greta Scacchi e a libro concluso forse capiremo quel sorriso di chi ha vinto.