Il mistero delle dieci torri – Marcello Simoni
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Il mistero delle dieci torri – Marcello Simoni

Trama

Quali misteri ha dovuto svelare Ignazio da Toledo, conosciuto come il mercante di libri maledetti, prima di partire dalla Palermo di Federico II e fingersi morto? Quali complotti ha ordito, in sua assenza, l’astrologus imperiale Michele Scoto? Ecco alcuni dei personaggi che popolano questa raccolta di racconti. Figure di un grande arazzo in cui fanno la loro comparsa anche il fratello gemello di Cosimo de’ Medici, il corsaro Khayr al-Dīn Barbarossa, il cavaliere ospitaliero Leone Strozzi e persino Licio Ganello, un mago fiorentino che, una volta morto, diventerà oggetto degli studi anatomici di Leonardo da Vinci. Un vero e proprio viaggio per terra e per mare, attraverso i secoli, che conduce il lettore in luoghi lontani nello spazio e nel tempo, facendogli incontrare sia volti già noti e amati, sia protagonisti del tutto nuovi. Dalla nascita della città etrusca di Spina alle battaglie navali avvenute nel Mar di Levante sullo scorcio del XVI secolo, passando per la Sicilia dello Stupor mundi, le corti rinascimentali e le lagune del basso ferrarese del secondo dopoguerra: con Il mistero delle dieci torri Simoni tocca temi e luoghi cari al suo immaginario, risucchiando il lettore in un vortice d’avventura, da maestro del genere qual è.

Recensione a cura di Marianna Di Felice

Racconti editi sui giornali, racconti quasi fossero prove per scritture più importanti, raccolti in un libro altrimenti perduti agli occhi dei più, questo è il nuovo libro di Marcello Simoni. Nell’attesa di conoscere i risvolti che hanno lasciato con fiato in sospeso i lettori delle avventure di Ignazio, l’autore ci distrae con questi suoi racconti. Ma non riesce a distrarre più di tanto visto che ritroviamo anche qui Ignazio e lo Scoto, proprio i due personaggi che i suoi lettori più fedeli avevano lasciato da poco e che acuiscono ancora di più la curiosità su ciò che sarà il prosieguo degli eventi che travolgeranno il mercante. Questi racconti regalano al lettore più immaginazione di quanto si pensi, tanto da fargli sognare storie ben più lunghe di quelle che ha sotto gli occhi. Chi legge riesce a proseguire con la fantasia e perdersi tra parole storiche e fantastiche riuscendo a creare qualcosa di più! In effetti i racconti sarebbero un bello spunto per eventuali storie più elaborate che potrebbero diventare romanzi. Ritrovando Ignazio e lo Scoto si può immaginare un inizio di avventure tra statue umane e alchimia, dove quest’ultima rende divino chi sa usarla, ma puo anche notare quanto la sete di conoscenza, se non viene controllata, puà esser pericolosa. Si è davanti ad uno Scoto che per perseguire i suoi fini usa messi per nulla nobili. La nota storica del mercante e del magister si dissolve, ad un certo punto, per lasciar intravedere nella nebbia una vela, anzi più vele che solcano i mari tra turchi e veneziani, tra un Cavaliere di Malta e il turco Barbarossa, avvolgendo i lettori tra leggende marinare e storie di pirati alla ricerca di tesori immensi. L’autore fa un regalo ai nostalgici dell’abate nero con il prequel de L’eredità dell’abate nero, nel quale lo si vede fuggire da Bisanzio e dai turchi e difendendo il più grande tesoro che avesse che avrebbe usato per la sua vendetta nei confronti di Cosimo de’ Medici. Tra questi si insinua un racconto ancor più oscuro e magico che alla fine ha a che fare con l’acqua, ma racconta di un mago che faceva proseliti il 15 agosto, era sempre quella la data e non fu usata solo per far discepoli! Lasciando il mare e attraccando sulla terraferma l’autore proietta il lettore verso dei racconti densi di mistero, ancor più dei precedenti. Iniziando al cospetto di un Duca talmente altezzoso da non vedere cosa succedeva intorno a sé, talmente capriccioso da aver messo ai ferri e non solo, il suo scalco che come un vecchio saggio intrappola la superficialità del Duca in una partita a scacchi decisamente particolare.
Da una storia con morale si passa a due storie pregne di mistero e in una addirittura di oscurità. Con la storia di uno scudo del XII secolo a.C. che arriva fino ad un’età più moderna e non riesce ad essere preso da chi viene attrato dalla sua luminosità il lettore può sentire la passione dell’archeologia dello scrittore che ha svolto in effetti questa professione. Alla fine quella passione si ritrova in ogni suo libro con le reliquie, con misteriosi libri o manufatti particolari e tutto questo viene trasmesso al lettore. Ma l’ultimo racconto che il lettore legge col fiato sospeso, sconfina nel paranormale sempre attraverso un manufatto, trovato in una tomba in modo non proprio legale, che attrae verso chi lo ha preso uno spirito decisamente arrabbiato. Magari in quest’ultimo racconto si può anche denunciare il problema che incontra l’archeologia con i classici tombaroli che prendono cose solo per un loro beneficio senza pensare alla storia e alle persone che ormai sepolte da secoli avevano con loro l’oggetto.
Tra echi di chanson de geste e avventure marinare, tra storia, archeologia e paranormale, Simoni riprende l’atmosfera romantica e sanguinosa di quelle leggende e ne mischia gli ingredienti creando racconti che permettono al lettore di vagare con la fantasia come solo questo autore sa fare!

Dettagli

Genere: Giallo di azione e avventura

Lingua: Italiano

Copertina rigida: 224

Editore: Newton Compton Editore

ISBN-10: 882276014X

ISBN-13: ‎ 978-8822760142

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