Il Giallo Pasolini. Il romanzo di un delitto italiano – Massimo Lugli
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Il Giallo Pasolini. Il romanzo di un delitto italiano – Massimo Lugli

Trama

La mattina del 2 novembre 1975 il corpo martoriato di Pier Paolo Pasolini viene ritrovato vicino alle baracche dell’Idroscalo di Ostia. Marco Corvino, giovane praticante di «Paese Sera», grande ammiratore dello scrittore, è sconvolto dalla notizia. Vorrebbe occuparsene per il giornale, ma è ancora alle prime armi e nessuno gli dà credito. Il cronista decide allora di lanciarsi in un’inchiesta solitaria e non autorizzata che lo porterà a scoprire i tanti lati oscuri della vicenda e le incongruenze della versione uffciale. Verrà a contatto con ambienti e personaggi equivoci e pericolosi e rischierà in prima persona, inoltrandosi in una fitta rete in cui niente è quello che sembra. Dietro le ombre di ogni vicolo, infatti, si nascondono verità oscure. Una storia che si ispira a un caso ancora da chiarire.

Recensione a cura di Emanuela Di Matteo

E’ davvero un giallo, quello che ammanta l’ultimo giorno di vita del grande poeta – scrittore, regista, intellettuale – ma poeta forse ne racchiude più di tutte lo spirito alto – Pier Paolo Pasolini, il cui corpo ferito a morte  fu ritrovato all’idroscalo di Ostia il 2 novembre del 1975.

Il giornalista Massimo Lugli – classe 1955, finalista al Premio Strega 2009 – prova a raccontare questa storia e lo fa proprio in forma di libro giallo, dal punto di vista del giovane giornalista di cronaca nera Marco Corvino, che lavora in una città indefinita per un quotidiano nazionale e che già era stato protagonista dei suoi precedenti romanzi.

“Il Giallo Pasolini. Il romanzo di un delitto italiano” non darà risposte circa il mistero di quella morte, né ambisce a fornire informazioni o formulare ipotesi diverse da quelle che circolano ormai da anni, ma in modo coinvolgente, anche grazie alla prosa concitata, immette il lettore in un mondo passato, con le sue icone, le sue credenze, i suoi ricordi struggenti.  L’operazione di Lugli è un riuscito amarcord nei primi anni 70, che rende omaggio a quell’oscuro periodo storico, carico di tensioni politiche, delitti irrisolti, ambiguità tra poteri di Stato e forze occulte. Marco Corvino, un personaggio che ha molte cose in comune con le esperienze passate dello scrittore – cronista nella redazione di  Paese Sera, una militanza politica universitaria,  la pratica delle arti marziali… – è un piccolo corvo ambizioso, assetato di vita e con l’impulsività dei suoi anni. Ammira incondizionatamente l’arte di Pier Paolo Pasolini e si scontra con i pregiudizi e il perbenismo del tempo  che lo considerano  un proscritto,  additato  per la sua omosessualità.

La reazione più comune alla sua morte, della quale si fece quasi subito carico il diciassettenne Pino Pelosi, ragazzo dedito a piccoli crimini e prostituzione occasionale – fu che “se l’era andata a cercare” e che si trattava di un delitto ascrivibile al torbido mondo degli omosessuali. Corvino, di nascosto dai suoi capi, decide di iniziare un’indagine personale parallela a quella ufficiale, mettendo in pratica la prima regola del nerista (G.A.M.), cioè: “Vai sul posto. Guarda. Ascolta. Memorizza”. Emerge immediatamente una verità – e gli investigatori gli daranno, tra perizie contraddittorie e vari ripensamenti, nella sostanza, ragione: un ragazzino esile non può avere massacrato, da solo, un cinquantenne in piena forma fisica e per niente sprovveduto. Si è trattato di un’esecuzione brutale, con tanto di catene, che ha visto il poeta preda dell’attacco di più persone. Nella realtà, il suo cuore sarà schiacciato, portandolo alla morte, dalle ruote di un’automobile che lo investirà più volte mentre si trova steso a terra. La sua ultima invocazione d’aiuto sarà forse per quella madre tanto, troppo, immensamente amata.

Quello di Corvino è il classico personaggio maschile che anima le pagine dei libri gialli: dotato della virilità appariscente e dei modi bruschi che rendono un investigatore – in questo caso un giovane giornalista di nera – degno di questo nome. Tuttavia Corvino è  capace anche di piangere, dopo un rimprovero del suo capo e di concedersi come uniche tenerezze le coccole della gatta Emma, consolatrice delle sue dure e lunghe giornate di lavoro. Saranno la passione per le donne mature, le colleghe amate e le altre inarrivabili, ardentemente desiderate, la sete di affermazione lavorativa e non ultimo, l’amore per il grande poeta Pasolini – a guidare le sue scelte nella ricerca della verità. Agli occhi del giovane cronista i personaggi coi quali deve confrontarsi durante le indagini (Pino la Rana, Johnny lo Zingaro…) non sono solo testimoni ma personaggi usciti fuori da un romanzo pasoliniano. Il ragazzo arriverà mettere a repentaglio la propria vita, a causa di quelle ricerche che iniziano  a dare fastidio a qualcuno… Ma per Marco Corvino il lavoro è la priorità assoluta.

Lugli ha il merito di riportare alla luce con realismo e vividezza quegli anni e di ricordare, in qualche tratto, l’eternità dello scrittore Pasolini, la cui fine venne ingiustamente infangata e rimpicciolita a sordido pettegolezzo, in sproporzione con la grandezza delle opere della sua vita.

 “Il Giallo Pasolini. Il romanzo di un delitto italiano”  è un libro adatto agli amanti del genere noir e a chi ha nostalgia – o subisce l’oscura fascinazione – di quel peculiare periodo storico italiano, che vide il fiorire di grandi menti, sia nel mondo della politica che dell’arte – e che portò, tra emersioni di mafia e terrorismo, scontri studenteschi a suon di botte fra fascisti e compagni, ma anche teorizzazione degli ideali più puri, un immenso carico di violenza e morti  – molte della quali restano ancora oggi senza giustizia.

 

 

Dettagli

  • Genere: romanzo giallo
  • Copertina flessibile: 336 pagine
  • Editore: Newton Compton (24 ottobre 2019)
  • Collana: Nuova narrativa Newton
  • Lingua: Italiano
  • ISBN-10: 8822735862
  • ISBN-13: 978-8822735867

 

 

 

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